KahlunniaSuper sintesi dell’Agenda Monti in 24 mini post-it

Il testo integrale dell'Agenda Monti si compone di 25 pagine. Se siete pigri o se non avete tempo di leggervela tutta ecco la versione accessibile a tutti: il riassuntone più riassuntone che c'è. I...

Il testo integrale dell’Agenda Monti si compone di 25 pagine. Se siete pigri o se non avete tempo di leggervela tutta ecco la versione accessibile a tutti: il riassuntone più riassuntone che c’è. Il riassuntone, probabilmente, più sgradito al professore. Molti dei 24 punti entrano in un tweet. Buon lettura.

Titolo dell’agenda: Cambiare l’Italia, Riformare l’Europa

Occhiello all’agenda: Un’agenda per un impegno comune

Sottotitolo: Primo contributo ad una riflessione aperta (ce ne saranno altri?)

Autore: Mario Monti

1) Rifondare l’Europa secondo linee democraticamente decise e controllate. Un’Europa più comunitaria, più democratica e meno intergovernativa. Maggiore integrazione fiscale, bancaria, economica e politica. Rifiuto del populismo e lotta all’intolleranza e alle discriminazioni.

2) Maggiore peso dell’Italia nell’Ue e maggiore attenzione alle politiche economiche di tutti gli Stati membri. Le politiche economiche di ogni Stato si ripercuotono su tutti gli altri.

3) Valorizzare la quotazione dell’aggettivo “italiano” è tanto importante che lo spread. Politica estera legata al multilateralismo, al network degli italiani nel mondo, all’ottimizzazione delle politiche di cooperazione.

4) Premessa alla crescita sono finanze pubbliche sane. Dal 2013 attuare rigorosamente il principio del bilancio strutturale; riduzione dello stock di debito pubblico (a partire dal 2015 di un ventesimo all’anno fino al raggiungimento del 60% del Pil); proseguire azione di dismissione/valorizzazione del patrimonio pubblico; riforma del sistema tributario.

5) Nuovi tagli alla spesa pubblica, ma anche nuovi investimenti.

6) Semplificazione e trasparenza amministrativa basata sul modello americano. Raggiungere l’obiettivo di usare tutti i fondi strutturali europei disponibili.

7) Andare avanti con le liberalizzazioni e fare della legge annuale di concorrenza il fulcro della politica economica.

8) Aumentare investimenti in ricerca e innovazione attraverso il credito strutturale d’imposta. Introdurre nuove forme di finanziamento e di accesso al credito. Un fondo per le ristrutturazioni industriali. Riforma della giustizia civile. Decentramento del contratto salariale. Sostegno alle start-up.

9) Rafforzare la nuova Ice per rafforzare il commercio con l’estero, ma anche favorire investimenti Esteri in Italia. Obiettivo: 50 miliardi di euro in più all’anno.

ISTRUZIONE
10) Riforma dell’istruzione basata su autonomia e responsabilità. Rafforzamento dei sistemi INVALSI e INDIRE. Premio economico ai migliori dirigenti scolastici e ai insegnanti. Ridurre il tasso di abbandono scolastico e aumentare numero laureati. Aumentare investimenti in ricerca anche attraverso incentivi a privati.

Agenda Digitale
11) Perseguire gli obiettivi dell’Agenda digitale italiana.

Ambiente
12) Ambiente ed economia non sono temi scissi. Nuove politiche in tema di smaltimento dei rifiuti. Una nuova strategia energetica nazionale (la competenza sul tema tornerebbe allo Stato).

Agricoltura
13) Meno cementificazione, più aree agricole. Grande piano di gestione integrate delle acque. Migliore accesso al credito agrario specializzato.

Cultura

14) Intese con fondazioni non bancarie o forme di partnership pubblico-privato per consentire allargamento iniziative finanziabili. Investire su turismo culturale, paesaggistico, enogastronomico.
Puntare a turismo russo, cinese, indiano, brasiliano e del Golfo. Attuazione di un Piano strategico per il turismo.

Lavoro e Pensioni

15) incentivare processi di fusione integrativa tra fondi pensione Correggere leggi su ammortizzatori sociali, formazione e apprendistato, politiche del lavoro.

16) Normativa sul lavoro più semplice. Superamento del dualismo lavoratori protetti vs non-protetti. Coniugare flessibilità, mobilità e sicurezza economica. Spostare verso i luoghi di lavoro il baricentro della contrattazione collettiva, favorendo il collegamento di una parte maggiore delle retribuzioni alla produttività o alla redditività delle aziende attraverso forme di defiscalizzazione.

17) Favorire l’assunzione dei giovani e degli anziani.

18) Detassazione selettiva dei redditi da lavoro femminile. Robuste politiche di conciliazione famiglia-lavoro.

19) Potenziare l’assistenza domiciliare . Agevolazioni per famiglie con bimbi piccoli. Valorizzare il ruolo del volontariato. Un reddito di sostentamento condizionato a misure di formazione.

20) Merito e produttività come criteri delle aziende pubbliche.

21) La famiglia al centro delle politiche di sviluppo e welfare.

22) Riforme istituzionali. Subito legge elettorale con voto di preferenza. Poi bicameralismo e taglio dei parlamentari.

23) Regolamentazione delle lobby. Perfetta tracciabilità dei finanziamenti privati che finiscono nelle casse dei partiti. Legge sulla corruzione. Legge sul falso in bilancio, sul riciclaggio e sull’autoriciclaggio.

24) Lotta alle mafie. Procedure delle gare d’appalto trasparenti. Codice di autoregolamanetazione dei partiti elaborato dall’antimafia.

Vito Kahlun

su twitter: @vitokappa

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