Amore senza confiniTutti insieme appassionatamente: anche durante le feste

Ormai ci siamo: le festività natalizie sono alle porte. E sulla rete, in molti gruppi su facebook, le discussioni all’ordine del giorno riguardano soprattutto il fare gli auguri agli amici cristia...

Ormai ci siamo: le festività natalizie sono alle porte.

E sulla rete, in molti gruppi su facebook, le discussioni all’ordine del giorno riguardano soprattutto il fare gli auguri agli amici cristiani ed andare o meno ai pranzi natalizi con le proprie famiglie, nel caso di persone convertite all’islam. Si chiede se è “haram”, se si compie peccato facendo queste azioni. Le opinioni sono molto discordanti, e per sostenerle ci si appoggia a versi del Corano o varie fatwa.

Della Costituzione di Medina, in cui il profeta Maometto affronta, tra gli altri argomenti, anche il relazionarsi con le altre religioni, del fatto che i vinti avessero il diritto di continuare a professare la propria religione, che Maometto dicesse di trattare sempre con rispetto la gente del libro (cristiani ed ebrei) in queste discussioni si parla ben poco. (vedi ttp://www.corsodireligione.it/religioni/islam/islam_politica_2.htm)

Non voglio entrare nel merito del concetto di “haram” o meno, su questo non ho gli strumenti necessari. Per chi fosse interessato all’argomento, ho appena trovato un articolo interessante che può dare delucidazioni al riguardo: lo trovate qui: http://www.islam-online.it/2012/12/grand-mufti-ali-gomaa-e-la-fatwa-sugli-auguri-di-natale/)

Qualche giorno fa il mio lui è entrato a casa e mi ha raccontato di un suo collega di lavoro, pachistano e cristiano, cresciuto in un quartiere dove musulmani e cristiani convivono senza problemi. Raccontava che durante le feste musulmane, quella del Sacrificio e della rottura del digiuno di Ramadan, festeggiava insieme ai suoi amici e vicini di casa; viceversa, in occasione delle feste cristiane, erano i vicini musulmani a unirsi ai festeggiamenti. E sul web ho trovato la testimonianza di un’altra ragazza, egiziana copta, che raccontava di come lei fosse aiutata dai vicini di casa ad addobbare l’albero di Natale.

E’ davvero così difficile da attuare? Davvero si può chiedere alle persone di rompere con le loro famiglie d’origine, solo perché praticanti un’altra religione? Ci si può dimenticare così, da un giorno all’altro, delle proprie radici? Perché non seguire invece il proprio cuore, la propria umanità, o anche solo avere un po’ di buonsenso? E che dire delle coppie (come la mia) in cui i partner praticano religioni differenti?

Io credo che il RISPETTO sia fondamentale. E che gli affetti, soprattutto per quanto riguarda la propria famiglia, non possano essere messi da parte nemmeno in nome di Dio. Mi dicono spesso che l’Islam è una religione semplice, ma a volte mi sembra talmente complicata. Forse perché sono gli uomini che la rendono tale… non pensando che l’amore del Creatore va ben oltre.

Noi a Natale festeggeremo. Saremo a tavola con i miei genitori, certo con gli accorgimenti dovuti (niente carne di maiale eccetera). Lui lo fa perché sa quanto io ci tenga, perché ormai fa parte della famiglia e perché, nonostante per lui Gesù sia un profeta e non il figlio di Dio, rispetta il credo altrui. E spero che non saremo gli unici a scegliere questa strada.

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