Ora l’Ue canticchia «tutti al Mali, tutti al Mali». La missione di addestramento Eutm delle Forze armate maliane, infatti, partirà «al più tardi entro la metà di febbraio». È quanto hanno deciso i ministri degli Esteri dell’Unione Europea riuniti in via straordinaria a Bruxelles, dove hanno dato il via libera a Eutm, con l’obiettivo di «contribuire a migliorare le capacità militari delle Forze armate maliane per permettere, sotto l’autorità civile, il ripristino dell’integrità territoriale del Paese».
La notizia è stata confermata stamani attraverso un lancio di agenzia dell’Adn-Kronos. Si ribadiscono dunque ufficialmente la voci che già da parecchi mesi circolavano in ambiente europeo, ovvero che l’intervento del Vecchio Continente a Bamako in contrasto alle milizie islamiste avrebbe ripercorso il modello di successo della missione EUTM Somalia (di stanza in Uganda, tra il quartier generale di Kampala e la base addestrativa di Bihanga), operazione nella quale è impegnata attualmente anche un’aliquota di militari italiani.
Nello specifico, il compito degli specialisti italiani in Uganda è quello di fornire alle reclute somale conoscenze e tecniche utili a contrastare la minaccia delle mine e degli ordigni esplosivi improvvisati (i temibili IED, responsabili anche di una percentuale sempre più consistente delle vittime Nato in Afghanistan) unitamente a nozioni di primo soccorso tattico sul campo di battaglia (Combat Life Saver).
Restano da definire ancora i dettagli della missione, ma è presumibile che sia le tempistiche sia le forze schierate in campo, fatta salva la disponibilità dei singoli paesi, ripercorreranno quelle della missione somala.
Leggi anche:
In Uganda i militari italiani addestrano i colleghi somali
Eutm-Somalia: missione (quasi) compiuta, ma si può fare di più