Ci sarà qualcuno che mi accuserà di far tornare in vita degli zombie. Altri invece diranno che vivo di pregiudizi. Sta di fatto che non resisto dalla tentazione di scrivere un breve post dedicato a Oscar Giannino ed ai suoi accoliti. Perché ho provato sincero stupore nel leggere che il candidato di punta per la Camera di Fid in Emilia Romagna sarà Angelo Busani, noto notaio, per giunta ormai milanese adottivo, folgorato sulla via del berlusconismo quando si candidò nel 1994 a Sindaco di Parma.
Insomma i crociati del liberismo senza se e senza ma, che, inascoltati pure da Monti, propongono all’Italia un’agenda di disincrostazioni libertarie e concorrenziali, candidano un notaio. Sì proprio un notaio. Ossia un esponente della miglior specie italica di casta conservatrice, così fortemente refrattaria ad ogni intervento di apertura alla concorrenza. E abbarbicata ai propri uomini di riferimento in Parlamento e nelle Istituzioni perchè sia difeso in eterno il privilegio di rimanere in pochi e guadagnare cifre da capogiro.
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Non si discute sulla dignità della persona, che peraltro, oltre ad essere punto di riferimento per tante società quotate in Borsa, vanta un curriculum importante; fatto di docenze a contratto all’Università di Parma ed alla Bocconi, presenze in CdA di società quotate (Unicredit fino al 2008 ed ora Fondiaria-Sai), collaborazioni giornalistiche stabili con il gruppo editoriale “Il Sole 24 Ore”.
Le candidature di Fid dovrebbero però fare i conti con la scelta rigorosa che Giannino ed i suoi seguaci hanno compiuto in termini programmatici, indirizzando il movimento su scelte radicali all’insegna di una forte tensione liberale, che peraltro sono costate l’isolamento politico. E quindi stride parecchio che subito alle spalle del capolista Giannino ci sia tra gli aspiranti onorevoli emiliani il nome di Busani. La cui candidatura, non a caso, sta suscitando malumori all’interno della formazione guidata da Giannino.
Delle due l’una. O Giannino è incorso nell’ultimo di una serie di incidenti di percorso. Oppure Fid vuole Busani in Parlamento, perché si batta strenuamente per una profonda liberalizzazione del notariato. In quest’ultimo caso prometto che ammetterò pubblicamente l’errore di valutazione.