Cavoletti di BruxellesLe elezioni nel mondo parallelo di Bruno Vespa

L’effetto Bruno Vespa é sorprendente. Per quasi due ore sono riuscito ad avvertire venti anni di meno. Una sensazione davvero fantastica. Eppure erano anni che lo evitavo. Non ricordo bene, ma l’ul...

L’effetto Bruno Vespa é sorprendente. Per quasi due ore sono riuscito ad avvertire venti anni di meno. Una sensazione davvero fantastica. Eppure erano anni che lo evitavo. Non ricordo bene, ma l’ultima volta che mi sono imbattuto in uno dei suoi programmi deve essere stato il 1998. Si, probabilmente era proprio il 1998. Mondiali di calcio in Francia in contemporanea, quindi 1998.

Ero riuscito a rimuoverlo ma ieri sera mi sono lasciato tentare. Tra Internet e tv, nel tentativo di cogliere disperatamente il dato più aggiornato possibile sullo spoglio, devo dire che il buon Bruno si difendeva bene. Più avanti di Mediaset, più avanti di Sky, leggermente dietro ai quotidiani on line, comunque in buona posizione.

Attratto dai dati che il vecchio Frittella dispensava dal Viminale, mi sono lasciato sedurre. Ecco, ritorno al punto di partenza, venti anni di meno. Mi sembrava davvero di assistere ad una vecchia trasmissione post elettorale degli anni Ottanta/Novanta.

Politici in sala e collegamento diretto con i direttori dei giornali cartacei che ormai non legge quasi più nessuno.

Un certo Gotor (credo si scriva così) disegnava scenari possibili post voto basandosi su uno 0,4% in più alla Camera e una chiara minoranza al Senato. Si affannava a comprendere il fenomeno Grillo. Faceva riferimento a tavoli di confronto, aperture al Movimento Cinque Stelle, ipotesi di grandi coalizione e così via. Sarebbe bastato per ultimo che avesse citato le mitiche convergenze parallele e poi l’amarcord sarebbe stato completo.

Sei lo spin doctor del partito democratico, consigliere di Bersani? Bene! Hai sbagliato completamente strategia elettorale. Per rispetto di fronte a quelli che non ti hanno votato ma soprattutto a quelli che ti hanno votato, hai una sola considerazione da fare. Dimetterti! Sei riuscito a non vincere un’elezione stravinta in partenza, cosa altro devi aspettare per un nobile gesto quale quello delle dimissioni. Tue e del tuo capo, ovviamente! Perché non sei tu il principale responsabile. Riconosci piuttosto che se al suo posto ci fosse stato quel sindacaccio di Firenze che avete deciso di trombare alle primarie, probabilmente ora non ti saresti dovuto aggrappare a quel misero 0,4%. Invece no! Ostinatamente aggrappato a quello 0,4% per sostenere tesi insostenibili. Se pensi di poter aprire ai grillini allora significa che non hai capito niente del Movimento Cinque Stelle.

Alfano, invece, si appellava al Viminale. Come ogni buon miracolato che si rispetti, l’Angelino nazionale non si accontentava solo di averla fatta franca ma anche di andare oltre.

Il tutto si svolgeva mentre i direttori dei giornali, sollecitati dal buon Bruno, sformavano titoli a ripetizione. Quei giornali che quasi nessuno legge più.

C’era anche un altro esponenente della lista Monti, che si affannava a precisare che il suo partito aveva perso ma aveva anche vinto perché non poteva aver perso in quanto partiva da zero. Non mi chiedete cosa volesse dire. Immagino che neanche lui fosse completamente a conoscenza del suo pensiero. Erano le solite arrampicate sui vetri per tentare di giustificare una batosta che più forte non poteva essere. Ma dico io, “hai perso, dillo”. Perché vuoi continuare a prendere per i fondelli chi ti sta ascoltando?

Insomma, un mondo parallelo. Domande, risposte e discussioni sul nulla, come se i signori del salotto di Bruno Vespa vivessero in un mondo parallelo.

Dall’altra parte, sulla rete, le analisi e le risposte alla situazione venuta fuori dal voto, molto più realistiche del mondo parallelo di Bruno Vespa. Non c’e niente da fare, se vuoi ritrovare la gente vera, quella che tutti i giorni incontri al supermercato, che lavora e che ritrovi poi nel cortile del tuo palazzo, allora devi frequentare la rete. Questa é stata, in sintesi, la scommessa vinta da Beppe Grillo!

Sulla rete, sui blog, sui social network emerge la realtà. Sulla rete non ti puoi nascondere perché se dici una cavolata ci sono mille altre persone che te lo fanno notare cinque secondi dopo che l’hai detta. E non solo te lo fanno notare ma ti portano le prove e ti dimostrano che quello che hai detto é una cavolata. Ecco , questa é la rete!

Infatti, c’erano i sostenitori del PD che ammettevano la delusione per il risultato inattteso e che si interrogavano sugli errori commessi; i fans di Grillo, festanti, e disposti a tutto fuorché ad allearsi con i vecchi tromboni della politica politicante; i miracolati del berlusconismo, felici di poter continuare ad urlare “meno male che Silvio c’é”.

Sarebbe bastato che i vari Gotor, Vespa e tutti quelli che non hanno vinto ma che sono comunque soddisfatti frequentassero la gente per capire che quella politica politicante e quel politichese assurdo non trova più alcun terreno fertile. Avrebbero capito come Grillo sia riuscito ad intercettare la voglia di cambiamento nel paese reale e come sia riuscito a farla confluire non solo in protesta, come si ostinavano a ripetere nel mondo parallelo di Vespa, ma anche in proposte, più o meno condivisibili.

Comunque, grazie Vespa, per avermi riportato indietro di venti anni. É stata comunque una bella sensazione!

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