Centocinquant’anni fa nasceva il Vate, Gabriele D’Annunzio. Siamo a Pescara, è il 1863. Per festeggiare tale anniversario Edoardo Sylos Labini presenta un lavoro, realizzato in collaborazione con Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale, che non è solo uno spettacolo teatrale. Non si deve aver paura di dire che “Gabriele D’Annunzio. Tra amori e battaglie”, in scena dal 20 al 24 marzo al Teatro Manzoni di Milano, è molto di più. Classico, ma anche originale, approfondito storicamente e realizzato con grande attenzione sotto ogni aspetto (recitazione, scenografia, luci, costumi… Una scelta molto innovativa che accompagna tutto lo spettacolo è quella battezzata come “Disco Teatro”: un dj interviene in diretta mixando le parole degli attori a sonorità diverse), il progetto di Labini si spinge a toccare ulteriori linguaggi oltre a quello teatrale (prevede infatti anche un libro a fumetti e una mostra).
Anzitutto, quindi, Labini interpreta e scrive, con Francesco Sala, una piece che affascina e incanta sia per la credibilità nella resa di una personalità così definita come quella di D’Annunzio, sia per la precisione storica dell’epoca a cui ci si riferisce. La frase-guida che costituisce quasi l’ossatura di tutto lo spettacolo è quella del Vate “Bisogna fare della propria vita un’opera d’arte”. E, immediatamente correlato a questa, il detto latino “Memento audere semper”. Mai fermarsi. Forte di tali convinzioni, la vita per D’Annunzio è un’eterno spettacolo, vivere per l’attimo, morire e rinascere ogni volta: conquistare le donne più belle, vincere in battaglia, riformare il teatro (essere uno dei primi registi), abbracciare con curiosità sempre viva le nuove tecnologie e le nuove scoperte. Una personalità poliedrica e geniale, che vive appartentemente, a su stesso dire, in una viziata “attrazione per il superfluo”, ma che, di fatto, ha al contrario anticipato le usanze di oggi: per l’attenzione riservata ai media (D’Annunzio è inventore di numerosi slogan e pubblicità, oltre che della “Rinascente”, uno dei primi grandi magazzini), per la ricerca della bellezza e delle comodità e per il concetto stesso di curiosità frenetica verso tutto. Una serata, al Teatro Manzoni, in cui attraverso l’accurata descrizione della personalità di D’Annunzio, si entra anche nella storia dell’Arte, nella Storia del Costume e quindi nella Storia.
Ma per dare voce ad una personalità sfaccettata come quella del D’Annunzio, il progetto di Labini non si ferma al teatro. Curata dallo storico Giordano Bruno Guerri, nel Manzoni sono esposti preziosi vestiti e oggetti appartenuti al Vate ed è stato realizzato un vero e proprio fumetto che racconta la vita del Vate, “Gabriele D’Annunzio, tra amori e battaglie” (RG Produzioni, 5 euro).