Siamo nel 1972: in una sala in via Pier Lombardo a Milano, Franco Parenti con Andree Ruth Shammah e Giovanni Testori fondano il Salone Pier Lombardo. Quarant’anni dopo, nel 2013, Andree Ruth Shammah con le giornaliste e critiche Claudia Cannella, Sara Chiappori e Natalia Di Iorio organizzano il Festival Tfaddal, dall’11 al 18 maggio, per portare in scena 13 giovani compagnie o attori singoli, che si cimenteranno sull’Amleto. “Tfaddal” è una parola araba che significa “benvenuto”: “Amleto” è l’opera shakespeariana che Testori eseguì come prima regia nel nuovo Teatro Franco Parenti, e le organizzatrici del Festival sono tre giovani donne. Ingredienti freschi, saporiti e intriganti sembrano comporre una rassegna frizzante, secondo cui il passato va festeggiato dando il “benvenuto” al nuovo e non accantonandolo in onore del ricordo.
Uno studio accurato delle presenze contemporanee sulle scene italiane ha portato alla selezione dei 13 lavori della durata ciascuno di circa 20/30 minuti che si succederanno sui palchi del Parenti in due turni, talvolta anche in seconda serata (partendo cioè alle 22), e saranno organizzati incontri con artisti, le compagnie e il pubblico, oltre alla presenza continua di due giovani fotografi professionisti che documenteranno giorno per giorno i backstage, spettacoli e incontru per seguire tutta la rassegna. Tra chi ambienterà l’Amleto in un palazzo popolare di Napoli (i “punta corsara”, 11 e 12 maggio), chi lo rende quasi una danza (zerogrammi, “Studio per A.”, 11 maggio ore 22.30 e 12 maggio ore 20.30, e Ambra Senatore, “A lato di Amleto”, 14 maggio ore 20 e 15 maggio ore 22), l’intento da parte di chi ha selezionato i lavori è stato quello di lasciare il massimo spazio alla libertà espressiva delle compagnie, scoprendo che “lavorare sull’Amleto ha coinvolto molto tutti, sia che l’avessero già previsto nel proprio sviluppo artistico, che non” dice Sara Chiappori.
www.tfaddal-teatrofrancoparenti.org