Amore senza confini“Volevo convertirmi per riconquistarlo” – seconda parte

Questa volta non vi parlo di me, ma vi racconto la storia di una ragazza, Serena che, giovanissima, voleva convertirsi per riconquistare il suo ex ragazzo, di origini marocchine, che l’aveva lasci...

Questa volta non vi parlo di me, ma vi racconto la storia di una ragazza, Serena che, giovanissima, voleva convertirsi per riconquistare il suo ex ragazzo, di origini marocchine, che l’aveva lasciata e si era messo con una connazionale. Ma poi Serena ha capito che annullarsi per amore non porta da nessuna parte. Qui la seconda parte della storia.

“Incontrarci sembrava ormai un terno al lotto: tornato dal Marocco, ero io a partire in vacanza con la mia famiglia, in Puglia. Ma sarei tornata qualche giorno prima di loro, in aereo, per potere dare un esame all’università. E quale occasione migliore per trascorrere una notte insieme tranquilli? Così, grazie all’aiuto di Meryem, che da casa spulciava sull’elenco i vari bed & breakfast (non era ancora l’epoca degli smartphones), prenotammo la nostra notte d’amore insieme. Avevo detto alla mia famiglia che sarei stata da Meryem, lui aveva detto allo zio, che abitava in Italia con moglie e prole, e da cui era ospitato, che era da un suo amico. Una delle prime bugie, la prima di una serie, verso la mia famiglia….mi sentivo in colpa, ma dall’altra parte sapevo che era necessario: se solo non fossero stati così ostili, avrei raccontato loro tutto, come sempre!

Dopo la nostra “mini-fuitina”, durante la quale scartai i miei regali dal Marocco (una collanina d’argento con un ciondolo berbero), ci fu il Ramadan. Fu un mese difficile, non potersi vedere ogni giorno, non poterlo nemmeno sentire per non provocarlo, facendogli venire voglia di baciarmi o anche solo di abbracciarmi, sentirsi pochi minuti la sera tardi….

Poi cominciò la nostra crisi. Non c’erano segnali, sembrava tutto tranquillo: per il mio compleanno aveva organizzato una festa a sorpresa, per me e un’altra amica in comune, regalandomi delle rose… ma, di punto in bianco, mi disse che aveva capito che non era innamorato di me. Mi voleva bene, ma era confuso, non sapeva se quel bene si sarebbe poi trasformato in amore, che ci teneva a me, ma le cose tra noi erano andate troppo in fretta e non c’era mai stato un vero dialogo. Ciliegina sulla torta: ero una persona stupenda, ma che non lo meritavo, per cui era meglio finirla.

Ma qualche giorno più tardi, da Meryem, venni a sapere la verità: stava uscendo con un’altra ragazza, Laila, una sua connazionale, che tra l’altro aveva pure conosciuto alla mia festa… “Mi dispiace Serena… – mi diceva Meryem per consolarmi, sentendosi anche in colpa per avermelo fatto conoscere – sai che suo zio è sposato con un’italiana…e ultimamente hanno problemi con il figlio, i nonni materni gli insegnano di nascosto a fare il segno della croce e le varie preghierine e gli danno anche da mangiare il maiale…. Credo che sia stato influenzato anche da questo…. Lui ha tante paure, tanti dubbi. Se ci credi, lotta per lui, altrimenti farai altro.

Versai lacrime su lacrime. Non era giusto che, per colpa della relazione di suo zio, fossi io a pagare le conseguenze! Dove stava scritto che anche io mi sarei comportata come la moglie, senza avere nessun rispetto per il partner? Eppure, mi sembrava di avergli sempre dimostrato tutt’altro! Era per quello che si era subito rifugiato tra le braccia di quella Laila? Pensava forse che con lei sarebbe stato tutto molto più semplice? Come si sbagliava….

I mesi seguenti furono fatti di appostamenti, per beccarli insieme e riuscire a litigarci, riuscire a riversare su di lui tutta la mia rabbia…telefonate minacciose (anonime) a lei “Sei una puttana! Vedrai appena la tua famiglia lo saprà…” e notti insonni passati da Meryem…nel frattempo ero dimagrita un sacco, i miei esami erano andati tutti male…

Incolpavo me stessa di non essere riuscita a dimostrare a Said tutto il mio amore, incolpavo me stessa della mia poca esperienza… finché un giorno non mi venne l’idea che, probabilmente, se mi fossi convertita all’Islam, lui avrebbe capito che non ci sarebbe stato nessun ostacolo vero e proprio tra di noi, nel nostro futuro, e sarebbe ritornato da me…perché alla fine era questo il vero ostacolo, una religione diversa che si frapponeva tra noi, la paura che in futuro i figli sarebbero stati “deviati”… e così cominciai ad informarmi al centro culturale islamico della mia città, iniziando anche a leggere libri che mi spiegassero questa religione….ovviamente tutto di nascosto dai miei genitori. Se l’avessero saputo, mi avrebbero sbattuto fuori casa!

Dopo qualche mese, venni a sapere che con Laila era finita: lei era musulmana ma troppo “occidentale”, voleva uscire con le amiche e colleghe di lavoro, si truccava, andava a ballare, fumava, beveva… non doveva comportarsi così…mentre lui queste cose le faceva eccome. Forse fu quella la goccia che fece traboccare il vaso e mi fece capire che stavo facendo un grossissimo errore, che la persona sbagliata non ero io, ma lui. Lui era insicuro della sua stessa cultura, cercava conferme negli altri, conferme che lui stesso non sapeva darsi… E capii che la conversione non sarebbe servita a nulla, non mi avrebbe ridato il suo amore, se mai di amore si era trattato e non di semplice infatuazione. A nulla sarebbe servito annullarmi per una persona che non sapeva cosa voleva dalla vita. La conversione era un passo importante e non potevo prenderlo così sottogamba e farlo solo per un uomo e non per vera convinzione.

Finalmente avevo capito che la mia ossessione nei suoi confronti era dovuta a una scarsa autostima, al rimproverarmi di essere quella sbagliata, alla sfida iniziata verso la mia famiglia (non potevo ammettere che avevano avuto ragione sin dall’inizio!).

Ma lo sapete qual è stato il vero colmo? Dopo qualche anno, Laila ed io siamo diventate talmente amiche da affittare un appartamento insieme”.

Serena

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