“Il mondo della cultura e dei movimenti giovanili si mobilita per dimostrare al mondo intero che le soluzioni a questo momento di crisi, umana ed economica, sono la produzione culturale in ogni sua forma e libera espressione della creatività”. Niente di più vago e sconclusionato, generico, approssimativo, ignorante, scritto male e generico recita la dichiarazione di intenti del gruppo di “artisti, associazioni, artigiani, studenti medi (e chi sarebbero? N.d.r), studenti universitari, poeti, giocolieri, musicisti, designer, truccatori, attori, fotografi, compagnie teatrali, centri sociali, club” che ha indetto per sabato 22 giugno l’ “Artes-Music & Art Street Parade”, ovvero prima una sfilata di 15 “carri musicali” e poi quella che loro hanno avuto il coraggio di chiamare”Festa della Musica” alla fine del Cavalcavia Buccari e in via Tucidide.
Risultato? Un disastro: carri frastornanti con gente sopra che ballava musica tecno hanno attraversato verso sera viale Argonne, circondati da poliziotti increduli che cercavano di spiegare alla gente cosa stesse capitando e bloccando tutte le vie di affluenza sul viale. Il Cavalcavia Buccari è diventato presto percorribile solo a metà, mentre una sfiata di punkabbestia si incamminava con birra alla mano verso il parcheggio davanti alle Torri di via Tucidide: a torso nudo, tatuati ovunque, con i capelli sparati in testa, i giovani di oggi dimostravano la loro presenza così appassionata e costruttiva (le virgolette sono implicite) anche prendendo a schiaffi la fidanzata e farneticando parole volgari, ubriache e senza senso (davanti a me testimone). Tutta via Corelli viene bloccata mentre nel circondario altro suono non si sente che la musica tecno sparata a livelli altissimi, senza rispetto alcuno per chi abita da quelle parti.
Rivolgo dunque una osservazione, una domanda e un appello a Pisapia, sindaco di Milano: credo che, considerando che siamo nell’area Est di Milano, l’unica che mantiene ancora la presenza di campi agricoli e che costituisce un fondamentale polmone verde per la città, organizzare e permettere queste iniziative così diseducative e che non fanno altro che creare inquinamento acustico, danni all’ambiente e alle persone per la sporcizia e la totale assenza di rispetto per la natura, sia una vera mancanza di conoscenza verso la città che dovrebbe amministrare. Non si è reso conto, caro Sindaco, che qui sta nascendo una cittadella di ecologia e rispetto, di divertimento e di arte? Tra Lambrate e Ortica si sta cercando di mantenere l’aspetto più genuino della “milanesità”, permettendo ai giovani di avere i propri spazi creativi attraverso le gallerie d’arte di Lambrate, e di divertimento attraverso i ristoranti e i bar che stanno nascendo proprio accanto al Centro di Detenzione in via Corelli: il clima qui è di tolleranza, dialogo e rispetto delle tradizioni milanesi oltre che dell’ambiente, nell’elaborazione di nuove idee e concetti attraverso l’arte. Niente, niente a che fare con musica altissima, ambulanze, droga e rifiuti che sporcano le strade, come è successo ieri sera.
Spero il mio punto di vista venga condiviso e che in tanti, se non la conoscono ancora, si avvicinino alla zona Labrate Ortica per notarne la verità, la tradizione e l’energia giovanile che qui pulsa, in modo costruttivo, non distruttivo ed inquinante.