Un caffè con meSanremo: Politica o Canzonette?

Non ho resistito, non ho resistito dal commentarlo. Avevamo già i vari “Porta a Porta” "Ballarò" "La Gabbia" a scandire i temi politici, tanto da definirli la terza Camera del nostro sistema istitu...

Non ho resistito, non ho resistito dal commentarlo. Avevamo già i vari “Porta a Porta” “Ballarò” “La Gabbia” a scandire i temi politici, tanto da definirli la terza Camera del nostro sistema istituzionale e politico in quanto quasi (o senza quasi) conta di più quello detto in trasmissione che quello detto in Parlamento. Ora quasi come se fosse la quarta istituzione politica, si è aggiunto il Festival di Sanremo. A parte la competizione canora, che può e deve esistere in quanto “pezzo di arte del nostro paese” (faccio notare che alle 23 avevano cantato forse 4 partecipanti), tutto il resto è lo specchio del decadimento delle nostre istituzioni. Tutto nella prima sera, era politica e sede di discussione in tal senso…

I 2 disoccupati, Grillo, le mogli dei Marò, le battute della Littizzetto, gli ammiccamenti di Fazio… Insomma, un carrozzone mediatico (e come non chiamarlo così in riferimento a mamma Rai) senza confronti, senza approfondimenti, senza ragionamenti. Parole parole parole, quasi a cantare Mina, e immagini che hanno preso il posto e la scena della nostra politica. Ma allora mi chiedo, c’era bisogno che le mogli dei 2 soldati andassero in tv per muoversi istituzionalmente e dare risalto al fatto che siano da 2 anni in India soli ed abbandonati? C’era bisogno delle minacce di 2 disoccupati per sapere che il Paese è alla canna del gas?

Giustifico e non critico le due azioni e capisco che è un palcoscenico importante, ma l’Italia è una democrazia. E una democrazia trova la sua essenza nelle istituzioni che rappresentano il popolo. Quel popolo che dovrebbe essere degnamente rappresentato in Parlamento, non al Festival di San Remo. Ma è conseguenza dell’indegna presenza di certa classe politica che tutto decade, tanto da essere tribuna politica la tv in tutte le sue forme (10 mesi di governo del niente e del rimando). Questo Paese calpesta regolarmente le regole in essere, da ultimo il licenziamento di Letta sostituito da Renzi, per questo ed altri episodi si può dire che la democrazia è agonizzante se non ormai morta. Ma è solo la democrazia, con il rispetto delle istituzioni e dei diritti che salva i popoli e gli stati, per questo quelle regole ormai calpestate vanno restituite a un popolo che è a terra schiacciato dalla disoccupazione e dalla pressione fiscale.

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