Prima di parlare di Abby Martin e del suo gesto, è necessario dedicare qualche parola a Russia Today, o RT. Ovvero, per prendere in prestito la descrizione di Wikipedia, “il canale satellitare russo diffuso a livello mondiale, il primo tra i canali televisivi della Russia completamente in digitale, finanziato dall’agenzia statale RIA Novosti”, il quale, in lingua inglese, “fornisce un’informazione complementare ai canali occidentali, offrendo un diverso punto di vista”. Nel dettaglio, è stato proprio quel “diverso punto di vista”, in questi convulsi giorni di tensioni diplomatiche tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, a essere oggetto di discussione e di critiche sui media a stelle e strisce, a causa delle posizioni esageratamente filo-russe della rete. Il popolare giornale online americano BuzzFeed, in particolare, si è divertito a mettere in evidenza il modo in cui RT ha riportato le notizie provenienti dalla Crimea. Con un pezzo dall’eloquente titolo (“14 Insane Moments From RT’s Coverage Of The Russian Invasion Of Ukraine“, traducibile in “14 folli momenti della coprertura di RT dell’invasione russa dell’Ucraina”), BuzzFeed ha citato alcuni esempi, dall’esercito russo definito “forza stabilizzante per l’Ucraina” ai servizi sulla “ipocrisia” degli Stati Uniti, passando per le lucide analisi dell’esperto in politica estera Steven Seagal (sì, quel Steven Seagal).
In questo contesto, all’interno della linea filo-governativa del canale RT che più volte ha difeso le azioni del governo russo, quella di Abby Martin è stata una vera e propria stecca nel coro. Come riportato dai media di tutto il mondo (e, in Italia, anche dai siti web di CorriereTV e Repubblica video), la giornalista americana che dal 2012 su Russia Today conduce da Washington il programma “Breaking the Set”, ha deciso, in diretta tv, di rendere nota la propria posizione sulla crisi in Crimea. Un’opinione personale, del tutto opposta rispetto a quella del canale. “Prima di concludere lo show, vorrei dire qualcosa dal mio cuore riguardo alla crisi politica in corso in Ucraina e alla occupazione militare della Crimea da parte della Russia”, ha affermato con lo sguardo rivolto alla telecamera. “Solo per il fatto che lavoro qui, per RT, non significa che non abbia indipendenza editoriale e che non possa evidenziare con forza quanto sia contraria a qualsiasi intervento militare nelle questioni di una nazione sovrana”. E ancora: “Ciò che ha fatto la Russia è sbagliato”, ha aggiunto. “Non starò qui seduta a trovare scuse o difendere un’aggressione militare”. “Inoltre, la copertura giornalistica che ho visto dell’Ucraina è stata veramente deludente da ogni punto di vista mediatico, e pieno di disinformazione. Tutto ciò che possiamo fare ora è sperare per un esito pacifico per una situazione terribile, e prevenire un’altra conclamata guerra fredda tra più superpotenze. Fino ad allora, continuerò a dire la verità per come la vedo”.
Una sonora stecca, impossibile da ignorare, dopo lunghe ore di programmazione dedicate alla difesa d’ufficio delle scelte e delle azioni di Mosca. Così, mentre lo sfogo della Martin guadagnava le attenzioni dei media di tutto il globo, la reazione ufficiale di RT non si è fatta attendere, attraverso un comunicato diffuso tramite l’edizione britannica dell’Huffington Post: “Al contrario di quanto pensa l’opinione pubblica, RT non costringe i suoi giornalisti alla sottomissione, ed essi sono liberi di esprimere le loro opinioni personali, non solo in privato ma anche in onda. Questo è il caso del commento di Abby sulla Ucraina”, hanno affermato dalla rete. “Rispettiamo le sue vedute, e quelle di tutti i nostri giornalisti, presentatori e conduttori di programmi, e non ci sarà alcuna reprimenda nei riguardi di Ms. Martin. Nel suo commento, Ms. Martin ha anche dichiarato di non possedere una profonda conoscenza della realtà della situazione in Crimea. Per questo, la invieremo in Crimea per darle l’opportunità di farsi la sua opinione dall’epicentro della storia”. Insomma, nessuna punizione, ma un caloroso invito ad andare in “esilio”. Invito che, a quanto pare, sembra sarà declinato da Abby Martin, che al Daily Telegraph ha detto: “Non andrò in Crimea a dispetto del comunicato stampa di RT”.
Aggiornamento del 06.03.14: dopo il “precedente” di Abby Martin, un’altra giornalista di RT ha preso le distanze dalla politica editoriale della rete, con ancor più forza. Si tratta della statunitense Liz Wahl, che, in collegamento da Washington, ha comunicato in diretta il proprio addio al canale di news finanziato dal Cremlino, in aperta polemica con la linea adottata finora. “Sono orgogliosa di essere americana, e credo nella diffusione della verità. Per questo, dopo questo telegiornale, darò le dimissioni”.