Mentre ci si sente destabilizzati da politici che tentano di coprire i propri giochi privati in modo scoordinato e ridicolo, mentre si decide di non votare per non essere tra coloro che danno un contributo per rovinare ancora di più questo Paese così antico e, per quanto riguarda la politica, attualmente senza futuro, almeno nel Quartiere Ortica, a Milano, esiste la sincera volontà di portare una semplice e preziosa umanità fra le persone.
Nelle vie che cantò Jannacci, alla periferia di Milano, si è tenuta questa sera, domenica 25 maggio, dalle 17.30, la festa per la Madonna del Rosario del Santuario delle Grazie di via Amadeo 90: nella vicina chiesa del S. Nome di Maria, in via Pitteri 54 proprio affianco al Martinitt, prima è stata celebrata la Santa Messa domenicale. Subito dopo decine di bambini vestiti in abito bianco e ciascuno con un cesto di petali di fiori in mano si sono incamminati dietro al Sacerdote, direzione Santuario delle Grazie. Guidava la comitiva di centinaia di persone la banda, che ritmava la processione intervallata da musiche e letture tratte dai pensieri di Santo (dal 27 aprile 2014) Papa Giovanni Paolo II: in un clima di autentica convivialità il corteo è arrivato fino al Santuario, mentre Carabinieri (due dei quali hanno partecipato anche a tutta la Santa Messa nella chiesa deo S. Nome di Maria) e vigili bloccavano il traffico per lasciare spazio alla processione.
Arrivati davanti al Santuario, dopo una preghiera e ringraziamenti vari, la Banda ha ripreso a suonare (anche musica leggera, come le colonne sonore di famosi film!), e cuochi e cuoche esperti avevano preparato l’ottimo risotto “All’Ortica” per tutti, salamelle e bicchieri di vino rosso. Non poteva mancare il Pozzo dei desideri, con pacchi premio consistenti e creati con cura alla semlpice offerta di 2 o 5 euro.
Il Santuario della Madonna delle Grazie, detto di San Faustino e Giovita, è una delle chiese più antiche di Milano e si trova nella zona Est: pare sia stato consacrato una prima volta nel 1370. Una seconda consacrazione – documentata – risale al 28 agosto 1519. Non mancano le visite illustri di alcuni Arcivescovi di Milano: S. Carlo Borromeo nel 1573; il card. Federico Borromeo nel 1610 e il card. Giuseppe Pozzobonelli nel 1753. poi fu elevata a Chiesa parrocchiale di SS. Nome di Maria nel 1964 dal Cardinale Giovanni.
Si trova nel Santuario l’affresco di un autore ignoto, che rappresenta la Vergine con il Bambino in grembo e che i fedeli chiamano “Madonna delle Grazie”. L’affresco è il risultato di una grazia ricevuta dalla Madonna nel XIII o forse al XII secolo. Nel 1979 si dovette provvedere allo stacco dell’affresco dal muro: l’operazione portò alla luce un graffito collocato sul retro, che ne spiega l’esistenza. Figura qui un testo in scrittura carolina che dice”Questa (immagine) è preghiera, o Signore (il segno di croce), l’anno 1182 il 12 del mese di aprile, per ottenere la clemenza di Dio”. Segue la firma”Silanus”, probabilmente il monaco “scrittore”, o il pittore autore dell’affresco. Il graffito consta anche di disegni riferiti alle condizioni di vita del luogo: si nota un uomo che tiene in bocca un’anguilla, a significare la pescosità del Lambro, anitre selvatiche, il fiume che scende dalla Valassina in Brianza; infine, in basso a destra, il disegno di una porta, che rivela la nostalgia dei milanesi esuli e il loro conseguente anelito di poter presto fare ritorno in città.
Infatti, a seguito della distruzione di Milano nel 1162 ad opera di Federico Barbarossa dopo sette mesi di assedio, i milanesi di Porta Orientale vennero esiliati nei borghi circostanti di Lambrate e Cavriana, sul cui confine sorgeva la Cappella stazionaria di S. Faustino. Con la vittoria di Legnano (1176) della Lega Lombarda, rinacque negli esiliati la speranza di poter fare ritorno alla Città. Essi, profondamente religiosi, chiesero alla Madonna la grazia, come ci attestano l’affresco e il graffito scoperto sotto l’immagine nel corso dell’ultimo restauro, dove si legge: “…questa è preghiera… nell’anno 1182 – 12 del mese di aprile per ottenere la clemenza da Dio. Silano”.
Nel 1183, a seguito della pace di Costanza, il Barbarossa sarà costretto a riconoscere l’autonomia comunale di Milano, e i milanesi poterono far ritorno in città. Così si spiega il fatto che la Chiesa dei Ss. Faustino e Giovita venne denominata anche “Madonna delle Grazie”.
Nell’ottavo centenario dell’evento, il 12 aprile 1982, il Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano, ha celebrato l’Eucaristia e ha composto e lasciato alla comunità la preghiera di “Supplica alla Madonna delle Grazie” che viene utilizzata il 12 di ogni mese, nel contesto della S. Messa in onore della Vergine.
Tra storia e celebrazioni, quella di oggi è stata una vera e necessaria immersione nella verità e la cura che gli uomini sanno rivolgere ad un luogo e ad una Madonna che amano. In una Milano che risulta straordinariamente autentica, allegra e semplice, non presuntuosa e non pretenziosa. In grado di scaldare il cuore dopo una giornata di dubbi e tentennamenti.