Big city lifeLa totale follia di innamorarsi in una città come questa

Chi non ci vive non lo sa. E non sono molti quelli che vivono in una città come Roma al mondo, a metà tra le favelas di Rio, Chinatown e il Bronx, le ipocrisie della Roma bene e le bellezze da cart...

Chi non ci vive non lo sa. E non sono molti quelli che vivono in una città come Roma al mondo, a metà tra le favelas di Rio, Chinatown e il Bronx, le ipocrisie della Roma bene e le bellezze da cartolina. Dimenticate però la retorica dei film. Perché in Vespa 50 modello vintage qui non ci va più nessuno e le passeggiate a Campo de’ Fiori in bicicletta, con aperitivo in terrazza da radical chic, è di moda tra quel “poco per cento” della popolazione che ha anche i miliardi e un appartamento in centro. Arrivaci in bicicletta se abiti in periferia, fatteli i 7 colli senza morire sotto una macchina. Roma non è questo. Roma siamo noi, la stragrande maggioranza, che la svanghiamo ogni giorno. Noi che abbiamo passato un’ infanzia a Spinaceto, al Quadraro o tra gli stradoni di Roma nord che più nord non si può. Noi che quei quartieri non li abbiamo mai lasciati e che per tornare a casa facciamo il Grande Raccordo Anulare e il segno della croce. E a noi capita anche che ci si innamora, che si incontra un altro spiantato che a trent’anni spera di trovare la quadra in questo angolo di caos . E sì, anche noi ci siamo stretti al Gianicolo a veder le stelle e a goderci il ponentino. Ma poi si capisce che, davvero, in due

Famo la vita dei sorci al quadrato!

Eh, però, poi arriva il venerdì sera. E allora scopriamo che c’è quel locale nuovo, la festa, riscopriamo il piacere dell’aria aperta. Così ci prendiamo per mano e ci consoliamo. Perché a Roma chiusi da qualche parte non si può stare, si beve e si mangia all’aperto. In inverno non fa freddo, d’estate si cerca il fresco. Sarebbe bello che anche i sindaci dell’ordinanza di ogni giugno-settembre lo capissero. A proposito: io voterò chi restituirà a Roma il piacere di farsi una birra e di mangiare street food in piazza, tra le altre cose. Ah, e voterò quel Presidente del Consiglio che non se ne uscirà, alle soglie del Giubileo, dicendo:

Più autobus, luci e attenzione alle periferie!

Se poi, a Casal Bruciato o a Centocelle non ci è mai stato. Che poi è bello andarci, perché vedi gente vera, che si fa le ossa per strada. Che non apre la bocca e dà fiato perché Roma è bella e la dolce vita e la grande bellezza e bla bla bla. Queste sono, passatemi il termine, cazzate da turista. Almeno prendiamole per quello che sono. Roma fa schifo, diciamoci la verità. Però la amiamo perché è decadente e emozionante se ti fermi a guardarla. Solo che non abbiamo mai il tempo.

Ed è proprio tra le strade che percorriamo tutti giorni, e tra le mille difficoltà, che troviamo chi parla la stessa lingua (o dice ao’ con la stessa intonazione), che ci fa battere il cuore. E facciamo la grandissima cavolata di innamorarci.

Occhio però, perché:

#1. Roma nord – Roma sud non può funzionare

Di dove sei? Abito sulla Cassia. E tu? In via di Acilia. Equivale ad avere una relazione a distanza. Meglio a questo punto fidanzarsi con uno che abita a Londra: 2 ore e mezza e sei lì, esattamente come da via di Acilia a via Cassia in orario di punta.

#2. Ogni bacio sarà scandito da una rosa

Cominciate ad uscire insieme. Tappa obbligata: la Roma da cartolina. Passeggiata a Trastevere. “Amico, vuoi una rosa?”. Aperitivo a Ponte Milvio. “Amico, vuoi una rosa?”. Cena al Pantheon: “Amico, vuoi una rosa?”. Poi finalmente siete al Gianicolo e, tra mille luci e musica nell’aria, scatta il bacio. “Amico, vuoi una rosa?”. Sarete pieni di rose, e senza baci.

#3. Vi costerà. Tanto.

Posto che è molto improbabile che due romani decidano di fare il percorso Trastevere – Ponte Milvio – Pantheon – Gianicolo, anche perché di sabato sera si farebbero le 5 di mattina nel traffico, per una serata simile al punto precedente siamo almeno a 40/50 euro a testa. Offri tu?

#4. Prendere casa insieme sarà un casino

Gli affitti a Roma sono tra i più cari d’Italia. Per non parlare di comprare un immobile. Con un bilocale a Roma da 50 metri quadri, ne compri due da 70 a Bologna o a Torino. E che zona scegliere se uno dei due innamorati lavora a Ciampino, l’altro a S. Giovanni? E se i genitori (baby sitter del futuro) vivono all’Eur? Se sopravviverete alla questione, starete insieme per sempre.

#5. L’Ikea la domenica pomeriggio vi ucciderà

Metti una domenica pomeriggio. Metti che c’è quel divano da comprare. Metti che è l’unico giorno utile per andare al centro commerciale. Mettete scarpe comode, perché probabilmente tornerete a casa dopo ore senza aver cavato un ragno dal buco: eravate troppo impegnati a farvi largo tra la folla.

#6. Il momento giusto per un figlio non arriverà mai

Lo faremo quando avremo un lavoro stabile. Lo avremo quando ci saranno soldi a sufficienza. Succederà quando avremo una casa decente (o, addirittura, di proprietà). E intanto il tempo passa e arrivano inesorabili i 40 anni e più, e tutti i nuovi guai che ne derivano. Avere un figlio a Roma per una giovane coppia è, diciamocelo chiaramente, una follia. Ma se sarete abbastanza folli, lo farete ugualmente.

#7. Ad un certo punto vi sembrerà meglio lasciar perdere

Lavoro tutto il giorno, un pasto veloce, poi a letto. Il traffico, i problemi, la difficoltà a tirare a fine mese. Il poco tempo insieme, e peraltro con la testa da un’altra parte. Vi guarderete negli occhi e penserete che forse questa città non è per voi, che è fatta su misura per i lupi solitari, che sarebbe più facile pensare solo per sé. Innamorarsi a Roma per due giovani è, diciamocelo chiaramente, una follia. Ma se sarete abbastanza folli, lo farete ugualmente.

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