Una buona notizia per le PMI italiane: è in arrivo il rifinanziamento del Fondo di Garanzia per le piccole-medie imprese, insieme alla proroga della Sabatini ter.
Il Governo ha stanziato 895 milioni di euro e ulteriori 100 potranno arrivare dal PON “Imprese e competitività 2014-20120”.
Tutte queste novità sono state introdotte nella Legge di Bilancio 2017.
Specie il Fondo di Garanzia si è già dimostrato negli anni uno strumento interessante per l’accesso al credito delle PMI, rilasciando un numero crescente di garanzie (+8,2% nel 2016 rispetto al 2015).
Gli interventi di garanzia diretta rappresentano la quota prevalente (55% del totale con 38.018 operazioni portate a termine).
Le operazioni a fronte di investimento segnano un incremento del 33,2% rispetto al 2015, attestandosi sul 20% del totale (da 10.390 nel 2015 a 13.839 nel 2016) con un importo medio del finanziamento pari a 169.000 euro.
Le operazioni a medio-lungo termine rappresentano la quota prevalente delle domande accolte (55,7% del totale), registrando una crescita del 13% a fronte di un aumento del 4,6% per le operazioni a breve termine.
Il Fondo, quindi, in questi anni di stretta creditizia si è dimostrato uno strumento particolarmente utile per le PMI, sostenendo le esigenze di liquidità e di nuovi investimenti e sarà interessato a breve da un’importante riforma studiata per indirizzare i suoi interventi in favore delle imprese più rischiose che hanno quindi più difficoltà ad accedere al credito.
Ad ogni modo, il punto centrale della riforma è l’introduzione di un modello di rating interno del Fondo ai fini della valutazione del merito creditizio delle imprese, che sostituirà l’attuale sistema di valutazione economico-finanziaria basato sull’utilizzo del cosiddetto credit scoring.
In DVR Capital, merchant bank indipendente, sosteniamo e supportiamo da anni quei progetti imprenditoriali a valore aggiunto che possano permettere alle PMI di uscire fuori dai confini nazionali, attraverso un’operazione di espansione globale (cosiddetta “internazionalizzazione”) e che diano all’imprenditore gli strumenti per una crescita significativa e parimenti sostenibile, in relazione agli obiettivi aziendali.
Fa dunque piacere che anche il Governo abbia compreso l’opportunità essere amico delle aziende italiane, attraverso modalità specifiche.
Ci auguriamo ora che ci sia una rimodulazione verso il basso del regime fiscale per equiparare, o quanto meno avvicinare, le imprese italiane, a quelle europee.
Questo sarebbe un passo ancor più sostanziale per aiutare le aziende e gli imprenditori e sarebbe senz’altro apprezzato da tutti gli stakeholders in gioco.