Blog di una liberaleCari democratici, ora beccatevi la democrazia

E niente, anche questa volta quelli che hanno votato a destra sono stati gli ignoranti. A seguito dell'elezione di Trump, siamo quindi stati deliziati da analisi dei più grandi sociologi e politolo...

E niente, anche questa volta quelli che hanno votato a destra sono stati gli ignoranti.
A seguito dell’elezione di Trump, siamo quindi stati deliziati da analisi dei più grandi sociologi e politologi italiani circa l’opportunità di rivedere il funzionamento del sistema democratico.
Insomma, qualcuno deve essersi accorto che se vince un candidato diverso dal tuo, quel signore è effettivamente legittimato a governare.
No, dai, deve esserci un errore. Non è possibile che il meraviglioso sistema democratico consenta errori! L’errore deve quindi trovarsi, secondo questi stimati intellettuali, nella testa dell’elettore. Troppo ignorante, “uneducated”. Non ha fatto l’università. Come si può pensare che possa anche solo esprimere un voto ragionato?
Bene, a questo punto sorge spontanea una domanda: ma se chi non ha una laurea non è in grado di esprimere un voto cosciente, come può, lo stesso ignorante, governare? Impossibile. Emerge quindi l’esigenza di rimuovere immediatamenti i “democratici” (ma ignoranti) ministri Poletti, Orlando, Lorenzin, e di eliminare qualsiasi celebrazione o intitolazione all’ignorante Dario Fo. Per non parlare di tutti quegli esponenti democratici (ma ignoranti, poichè senza laurea) che devono essere sfuggiti all’occhio saggio degli intellettuali (ma non al loro voto): i Massimo D’Alema, i Francesco Rutelli.

I ministri Poletti, Orlando e Lorenzin non hanno laurea. E non ce l’hanno neanche D’Alema, Rutelli. Non l’aveva neanche Dario Fo.

Si tratta ovviamente di un paradosso, ma che potrebbe portare ad una riflessione.
La democrazia ha sí dei grossi limiti, che non riguardano di certo il titolo di studio, ma la consapevolezza delle conseguenze di alcuni tipi di voto, e il pensiero liberale, oltre che una buona fetta di politologi, li evidenzia da sempre (giusto qualche secolo). Eppure gli unici intellettuali che in questo secolo e quello precedente hanno provato a confutare la perfezione del sistema democratico, sono stati tacciati di essere individui pericolosi (Karl Popper, Hoppe, Milton e David Friedman e molti altri).
Invece ora tutto è possibile. Ora che è passato il referendum sulla Brexit, si è stabilito che chi ha votato non aveva cognizione di causa.
Ora che ha vinto Trump, si è deciso che gli elettori americani erano troppo ignoranti per votare.

Ora che è passato il referendum sulla Brexit, si è stabilito che chi ha votato non aveva cognizione di causa.
Ora che ha vinto Trump, si è deciso che gli elettori americani erano troppo ignoranti per votare.

Invece quando non sono passati i referendum sulla fecondazione eterologa del 2004, o sul nucleare e acqua nel 2011, ci trovavamo sicuramente di fronte ad elettori esperti in Politiche Pubbliche, in Fisica Nucleare o in Bioetica. Evidentemente no, eppure noi liberali abbiamo incassato la sconfitta e in silenzio abbiamo cercato di trovare soluzioni differenti per le nostre battaglie. E i liberali non sono democratici, quindi qualche critica al sistema avrebbero potuto – coerentemente – muoverla.

Quando non sono passati i referendum sulla fecondazione eterologa del 2004, o sul nucleare e acqua nel 2011, ci trovavamo sicuramente di fronte ad elettori esperti in Politiche Pubbliche, in Fisica Nucleare o in Bioetica? No. E noi liberali abbiamo incassato la sconfitta, cercando altre soluzioni.

Sento quindi di rivolgere un appello a tutti quegli intellettuali che ieri si sono svegliati male guardando con sospetto i loro busti di Rousseau in marmo di carrara.
Signori, avete voluto l’istruzione pubblica, e l’avete avuta.
Avete voluto la democrazia, e l’avete avuta.
Ora bisogna gestire gli effetti dell’una, e dell’altra perchè, lo sapete, non si torna indietro.