Ero a Santiago i quella fine d’agosto del 1973 che passerà alla Storia come gli ultimi giorni di Salvador Allende, il primo Presidente marxista democraticamente eletto nelle Americhe, fedele ai valori democratici fino alla fine. Infatti, quando nell’agosto del 1973, l’esercito guidato da Augusto Pinochet è ormai vicino a realizzare il colpo di Stato, Allende rifiuta la proposta di Castro di un intervento armato e la sua resistenza rimane nei confini dell’ambasciata cubana. Con il suo sacrificio estremo sugella la «via cilena» al socialismo che non può prescindere dalla componente democratica, che invece la rivoluzione armata proclamata da Fidel è pronta a sacrificare. Anche Berlinguer riconoscerà la peculiarità e il valore democratico nella “rivoluzione” di Allende durante sua visita a Cuba nell’ottobre del 1981. Pertanto per meglio comprendere il valore e l’attualità del pensiero di Allende volentieri suggerisco la lettura di questo articolo nel quale Sepúlveda ricorda l’incontro, nel 1971, del presidente del Cile con Régis Debray al quale spiegò che, “Il fine naturale dell’uomo è essere felice”. Partendo dalle quattro libertà proclamate da Roosevelt. Per continuare a leggere clicca qui
12 Aprile 2017