L’alta rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri, Federica Mogherini, il 5 agosto parlerà con il presidente iraniano Rouhani, a Teheran. Non so cosa si racconteranno. Mi è chiaro solo che su twitter ci si sta muovendo in tanti per consigliarle di dire #No2Rouhani, no a chi ha fatto della violazione dei diritti umani una consuetudine.
Con quelli che fanno impiccare la gente non si dovrebbe parlare cordialmente, o scendere a patti. Occorrerebbe – piuttosto – prenderli, accompagnarli davanti allo specchio, e spiegar loro perché invece debbano andarsene per il bene del mondo. In cella, magari, o in esilio.
Ma l’Europa continua a voler dialogare con Rouhani e con altri come Rouhani. E noi vogliamo continuare a dire che non siamo d’accordo.
Così, da un paio di giorni, l’account twitter di Federica Mogherini va raccogliendo centinaia di messaggi. Alcuni le danno dei consigli, altri la criticano, altri chiedono aiuto. Altri, semplicemente, le sbattono in faccia la realtà del Paese il cui presidente lei sta prendarandosi a incontrare, di nuovo.
Chissà se Federica li ha letti. Chissà se ha immaginato la faccia, la storia, i sogni, i bisogni, le paure, le speranze delle persone che hanno cercato e stanno cercando la sua attenzione.
Mi chiedo se abbia guardato le immagini che le hanno spedito, che le abbiamo spedito. Chissà se ha ascoltato il mio messaggio. Che poi non le ho detto nulla di speciale, in questo video improvvisato al parco, tra un errore grammaticale e l’altro, mentre inquadravo un hashtag scritto male e pensavo: “questa è una prova. Domani lo rifaccio”. Poi, invece, l’ho fatto vedere a un amico iraniano. Mi ha detto che era ok così. E l’ha postato per primo lui stesso.
https://twitter.com/talentosprecato/status/892492868362932224
Chissà se lo sa, Federica Mogherini, che alcuni dei ragazzi che stanno tutt’ora muovendosi sui social credono davvero di poterla fare ragionare col cuore. Come italiana, come europea, come donna, prima che come politica. Chissà se possa ancora essere se stessa, dentro le vesti istitutizionali. Lo sperano.
Ancora sognano con fiducia che la loro voce possa essere ascoltata, soprattutto perché è anche del loro destino che si discute lì, al fresco dei palazzi di lusso. Parlo degli iraniani, ma anche dei siriani.
In tanti ne sono fermamente convinti, pure in Siria. Rouhani è anche causa dei loro mali.
https://www.facebook.com/m.monther.etaky/posts/1651306031577352?pnref=story
Senza Rouhani – mi dicono – Assad forse sarebbe caduto anni fa. Forse avrebbero ancora un tetto, un lavoro, una famiglia. Tanti amici e parenti non sarebbero morti. Alcuni di loro non mi avrebbero mai incrociato sui social. Senza Rouhani, principale alleato del genocida siriano, persino io avrei speso il 2016 e questa metà del 2017 con più leggerezza, apportando benefici alla società italiana e alla mia vita, senza lasciarmi ossessionare dalla Siria. La possibilità che le mie giornate future migliorino dipende anche da quel #No2Rouhani che in tanti chiedono. Cara Federica Mogherini, vuoi darmela?
Te lo chiede anche Benedicte. Non la conosci? Dovresti: è una ragazza meravigliosa. “Umana”
Leggi:
https://twitter.com/lylarose18/status/893212560933228545
E NON SOLO LEI
https://twitter.com/IranArabSpring/status/893102035188547584
Federica, pensaci. Te lo dice anche Amnesty International:
https://twitter.com/talentosprecato/status/893216487871217664
Federica, ricorda:
https://twitter.com/4FreedominIran/status/893123173654421504