Step by StepL’incentivo, «bastone e carota» a 3 milioni di disoccupati tedeschi

In Germania per fronteggiare il disastro economico prodotto dal Coronavirus sono stati stanziati miliardi di euro in sovvenzioni a fondo perduto che vanno a Thissen, Lufthansa, Adidas, Media-Markt e alle altre più importanti aziende del Paese. Sostegni consistenti anche per le imprese fino ad un minimo di 10 dipendenti. Invece per i lavoratori autonomi senza dipendenti, per le decine di migliaia di artisti, di artigiani nessuna copertura del finanziamento federale. soltanto la "sicurezza di base", la HartzIV, l'assegno di disoccupazione. Il massimo del cinismo, sentenzia Cives.de

Al Job Center della ricca Monaco gli effetti della crisi causata dal Coronavirus sono ben visibili: nelle ultime quattro settimane, infatti, il numero delle nuove domande per avere accesso ai sussidi Hartz IV è quintuplicato rispetto alla media dei mesi precedenti, salendo fino a circa 4 mila e700 richieste. Particolarmente colpiti dalla crisi sono soprattutto i freelance, i lavoratori autonomi senza dipendenti e i cassintegrati nei settori a basso salario, e molti di loro probabilmente nei prossimi mesi dovranno chiedere l’aiuto di Hartz IV.

La Süddeutsche Zeitung riporta che, il direttore del centro per l’impiego di Monaco, Anette Farrenkopfritiene che i numeri continueranno a salire molto rapidamente. La città di Monaco sarebbe particolarmente colpita a causa della sua variegata scena artistica e culturale, che soffre per la cancellazione degli eventi, e a causa dell’alta percentuale di dipendenti nel settore dei servizi. Per il settore alberghiero e della ristorazione, ad esempio, le prospettive sembrano alquanto desolate a causa delle attività commerciali chiuse e della mancanza di turisti.

Naturalmente mentre i grandi gruppi del Dax – le trenta aziende più importanti del paese – sono stati subito attaccati alla flebo della liquidità governativa, per i piccoli lavoratori autonomi colpiti dalla crisi non resta altro che richiedere Hartz IV, in attesa di tempi migliori come rivela  l’articolo di Cives.de  

Sono più di 3,1 milioni di aziende, tra cui le piccolissime imprese con meno di dieci dipendenti e un gran numero di ditte individuali, lavoratori autonomi e liberi professionisti, non rientrano tra quelle aziende con oltre i 10 dipendenti, che ricevono il contributo del Governo per fronteggiare il Coronavirus.
Tutte le decine di migliaia di artisti, gli artigiani non sono coperti dal finanziamento federale.
Gli aiuti di emergenza dei Laender sono limitati a poche migliaia di euro e non sono in alcun modo sufficienti per garantire l’esistenza dell’impresa.
Chiedere a queste persone colpite di rivolgersi alla “sicurezza di base”, ad HartzIV, rappresenta il massimo del cinismo.
Infatti, Hartz IV ha introdotto una sorta di «bastone e carota» accompagnato da una burocrazia pesante e dunque una mole di rigidità che hanno angosciato di più chi è già avvilito per la perdita del posto di lavoro.
Il sussidio è pari a 424 euro al mese se la persona è sola (aumentati quest’anno dai 416 euro del 2018); 382 euro al mese se in coppia.
Oltre a questo, il Comune paga l’affitto e il riscaldamentoL’agenzia federale del lavoro e il Jobcenter pagano i corsi di formazione.
Il tutto è elargito all’insegna del «Fördern und Fordern», che è lo slogan di Hartz IV, «pretendere ed incoraggiare» come fanno i bravi genitori, altro modo di dire «non c’è dare senza avere» oppure il solito brutale «bastone e la carota».
Appunto le bastonate quando il confronto è con il rigido sistema di riduzione del sussidio, che prevede tagli da un iniziale 10 per cento fino al 100 per cento per chi non sta alle regole del gioco. Si tenga a mente che chi entra nel sistema Hartz IV firma una sorta di MoU, un Memorandum of understanding come quello del fondo salva-Stati, si impegna cioè a rispettare tutta una serie di impegni futuri: presentarsi regolarmente al corso di formazione e al Jobcenter, non rifiutare senza motivo i posti di lavoro offerti, evitare le assenze ingiustificate senza certificato medico.
Stando così le cose ci vuol poco a capire che chiedere a quelle centinaia di migliaia di lavoratori che non fanno parte di aziende con più di dieci dipendenti, di rivolgersi alla “sicurezza di base”, ad HartzIV, rappresenta il massimo del cinismo.
Ancora una volta – ricorda Cives – la presunta politica senza “alternativa” della Cancelliera Merkel e le “misure di blocco” con cui il governo federale inizialmente ha cercato di salvare la sua faccia di fronte a un completo fallimento nella valutazione del rischio e nella preparazione nell’affrontare l’epidemia, spingono l’esistenza di milioni di lavoratori autonomi e piccole imprese verso il disastro.
Mentre il Ministro della Sanità Spahn non ha niente di meglio da fare che lanciare ogni giorno una nuova idea sulle app per la tracciabilità e sugli obblighi di segnalazione da parte dei medici, delle persone infette e delle persone sane.

 

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