MILAN
ABBIATI – E’ sempre una questione di scelta di tempo, nella vita. Se sbagli la parola giusta, ti considerano un pirla. E noi, per una parata giusta fino alla perfezione, lo consideriamo, per una sera, un grande portiere. Voto: 8
ABATE – Rimane oscuro, nonostante la sua buonissima volontà, il vero motivo per cui questo giovinotto zazzeruto come un tenentino tedesco abbia licenza di giocare con la maglia rossonera. Ma la sua ciabatta massima consente a Pato di chiudere la stracittadina. Voto: 6
ZAMBROTTA – In divisa, è forse il meglio vestito da D&G, con la braga corta perde forse qualcosa su piano dell’eleganza, ma resta la saggezza fatta giocatore. Voto: 6,5
THIAGO SILVA – C’è solo un Thiago nel derby, la sua maglia è rossa e nera, il suo nome è Silva. Per noi milanesi, l’altro Thiago e cioè Motta, rimane solo il nome di un’adorabile colomba pasquale. Voto: 7
NESTA – Quando si è curato la schiena a Miami, noi che frequentiamo l’Asl sotto casa, eravamo anche un filo nervosi. Però, l’Alessandro, sa come misurare la sua vecchiaia, tanto che quei gran furboni di Pazzini e Pandev non toccano boccia. Voto: 7
GATTUSO – Ha qualcosa della Santanchè, pur mancando del tacco 12, quando attacca preventivamente la sua preda e non si stacca finchè non l’ha privata del plasma necessario per sopravvivere. Quando Pato infila la prima pera, manda a quel buon paese il suo non-amicone Leo, poi gli tocca l’umiliazione di una chiappa rotta ed esce tra l’entusiasmo del pubblico. Epico. Voto: 7,5
VAN BOMMEL – Il vice dell’ispettore Derrick è il tedesco che tutti vorrebbero amico nel proprio condominio, uno che se sbagli la differenziata ti infila con la testa nell’immondizia. Colpisce una traversa nucleare e mena un po’ più della Merkel di questo periodo. Inarrestabile. Voto: 7
Ps. La storia, con i suoi errori, non si cancella. Quindi che resti pure l’errore di un Van Bommel tedesco, che nella notte, dopo un opportuno rimbrotto di un lettore, si trasforma giustamente in olandese. Grazie e scusate.
SEEDORF – E’ il Tiziano Terzani rossonero, profondo viaggiatore in territori impervi, battuti solo con il coraggio della conoscenza. Allegri gli indica Maicon e lui invece che prendere l’uscita di servizio, irride sino alla vergogna quell’ercolino brasiliano. Voto: 9
BOATENG – Se il Paese è alla ricerca del centro, Prince lo presidia con una certa vivacità. Per il momento, è ancora meglio di Montezemolo. Votabile. Voto: 7
PATO – Sua suocera Veronica, è dibattuta tra l’amore per Barbara e la sincera e non trattabile riprovazione per l’ex marito, casualmente presidente anche del Milan. Per il momento, giusto per ripicca politica, in casa si è fatta mettere Sky e non Mediaset Premium. E alle eventuali nozze della rampolla, B. non sarà neppure invitato. Intanto Pato incanta, noi e la sua Barbara. Voto: 9,5
ROBINHO – Ci faccia capire, il giovanotto, se nel suo piccolo mondo è compresa anche quell’operazione complessa, ma neanche poi tanto inarrivabile, di scaricare la sfera nella porta più o meno sguarnita. Risolta la cosa, sarà da 7. Voto: 6,5
CASSANO – The Terron riesce nella memorabile impresa di giocare solo dodici minuti nei quali: batte un rigore senza averne diritto solo perché sta geograficamente simpatico a certi compagni, lo segna, poi si cava la maglietta e si fa ammonire. Poco dopo, manda a gambe all’aria un nerazzurro senza motivo, e con molti motivi va sotto la doccia con il rosso. Voto: -2
ALLEGRI – Livorno comincia a essere una terra interessante, avendo dato i natali anche a Bobo Rondelli, musicista che vi consigliamo. L’Allegri rossonero prepara la torta con cura, anche con quel filo di panna che non disturba. Preciso. Voto: 7
INTER
JULIO CESAR – Por nanin, diremmo a Milano, nel senso che gli scappano da tutte le parti e non sa che pesci pigliare. Deve aver pensato (in portoghese): ma chi li ha messi così in campo? Voto: 6
ZANETTI – Capitano, mio capitano, tu terzino noi Jane. Non è più cosa tua, quella robaccia terzinoide che ti impongono e che tu assolvi per puro spirito di servizio. Sembri un po’ Fioroni che sta nel Pd ma soffre, soffre… Voto: 5,5
MAICON – Indovina chi viene a cena, caro Sidney Poiter nerazzurro e chi poteva mai immaginare che quel satanasso di Seedorf si sarebbe sparato un paio di Cialis, bruciando tutta l’erba della fascia? A questo punto urge motivatore: prendere appuntamento con Bersani. Voto: 5
RANOCCHIA – Giovine bravo ragazzo dà lezioncine di bon ton, ma quando la faccenda si fa seria viene risucchiato dall’insipienza generale. Meno master, più strada, direbbe Vasco. Voto: 5
CHIVU – Passava per caso dalle parti di Pato e fischiettando lo ha steso. Rizzoli gli ha indicato la via degli spogliatoi. E’ un po’ come quando parla Gasparri, uno si mette subito sulla difensiva. O ride. Voto: 4
CAMBIASSO – Dire male di Esteban è come infilarsi un dito il gola. Dà un certo fastidio. Epperò, non era lui, forse troppo stanco, forse poco convinto di giocare così. Ma nel mio listino bloccato, insieme alla Minetti, ci sarà sempre. Voto: 5
THIAGO MOTTA – Parliamo del Motta che va in azzurro con Prandelli? No, qui parliamo del Motta che gioca nell’Inter per Leonardo. Ma sono due diversi? Certo che sono due diversi. O no? Voto: 4,5
PANDEV – Non so a voi, ma a me il macedone mette tristezza. Lo so, è un mio limite, forse per ridere un po’ dovrei pensare a Rutelli, ma non ci riesco. Quando lo vedo, e so che Milito è in panchina, penso alla giustizia (in)giusta. Anche per lui, giusto per riprendersi, consigliabile una settimana con Enrico Letta. Voto: 4
SNEIJDER – Piagniucola tutta la partita, è un Giuliano Ferrara ultima edizione. Si lamenta che tutti lo picchiano e non è vero, è lui che litiga con il pallone. Ingestibile. Voto: 4,5
PAZZINI – E’ quello figo della compagnia, un po’ alla Pierferdi, molto ordinato, senza sbavature, ma sempre al cinque-sei per cento. Nel derby neanche quello. Non pervenuto. Voto: 3
ETO’O – Alla vigilia deve avergli telefonato D’Alema, perché non ne ha infilata una giusta. Sembrava davvero uno di sinistra, di quelli pessimisti, senza il minimo sguardo sulla porta avversaria. Bastava spingerla e non ce l’ha fatta. Il Pd, esattamente il Pd. Tornare accompagnato dai genitori. Voto: 3
LEONARDO – Leo Scilipoti ha portato sugli scogli i suoi Irresponsabili, pensando che nel calcio bastasse l’amore. Per quello, basta (e avanza) Alberoni.
Voto: -2