Questo appuntamento elettorale è un’altra occasione perduta per Milano e l’Italia. Si parla di tutto fuorché di Milano, e questo è grave, dato che è di Milano che si sta decidendo. In teoria, stiamo scegliendo a maggioranza se Letizia Moratti ha governato abbastanza bene in città o se sia meglio tentare con Giuliano Pisapia e il centrosinistra milanese. Si vota, in realtà, l’ennesima puntata di una fiction che compie 17 anni: con Silvio Berlusconi, o contro di lui?
Si dovrebbe parlare di un modello di sviluppo cittadino, di benessere e crisi nella capitale economica d’Italia. Si dovrebbero confrontare idee, ipotesi, interessi per una Milano non dipendente dall’edilizia, dopo che il 2009 ha mostrato proprio a tutti i rischi del caso; bisognerebbe perfino litigare, ma per una città più vivibile, pulita, divertente e ben interconnessa al suo interno e con le reti globali. Si dovrebbe spiegare un’idea di futuro per i figli dei 244 mila immigrati, e ovviamente per quelli degli italiani e di come reperire le risorse per attuare questo e altri “investimenti sociali”. Bisognerebbe che i candidati sindaci dicano, e facciano capire, che significato danno a parole come energia, viabilità, sicurezza, scuola e formazione, periferie, cultura, industria, finanza. Sarebbe doveroso fare un bilancio di quel che si è fatto in 5 anni, e dire cosa, come, con che tempi e che soldi sarà fatto nel quinquennio che verrà.
Non sta succedendo niente di tutto questo.
Il “rush finale” – quello che qualcuno dalle parti del sindaco Moratti definisce addirittura un “ritorno della politica in città” – è composto di attacchi e difese, botte e risposte, mezze calunnie alludenti e repliche spaesate su questioni di appartenenze politiche vecchie di 30’anni. Si dice anche che così, rimettendo al centro dell’attenzione dei “moderati” il “torbido” passato estremistico di Pisapia, la sindaco Letizia Moratti abbia puntato a recuperare voti bastanti a vincere al primo turno.
I “moderati” di oggi e ancor di più quello dei prossimi anni – quello che 30’anni fa si chiamava semplicemente “ceto medio” – probabilmente hanno bisogno anche di altre rassicurazioni, e di una concretezza che pensa al presente e al prossimo futuro della città. Scuole, strade, servizi veri e vicini, svago intelligente e vario in una città che ha tutto per funzionare bene: si torna sempre là. Oltre ai fatti di trent’anni fa, un’altra ragione scalda l’attesa: a Milano si gioca un test politico di livello nazionale. Un giornalista milanese davvero vicino al sentire di Silvio Berlusconi la dice così: «È il primo voto dopo-Ruby, vediamo che effetto ha fatto al consenso del Cavaliere». È un modo per ammettere che il carisma politico di Berlusconi ha iniziato una fase di definitivo declino. Ci vorranno magari due o tre anni, ma la fine di un’epoca si sta avvicinando.
Votiamo a Milano, insomma, ma dobbiamo pensare a Roma, ai destini di un berlusconismo obbligato a pensare a quel che verrà dopo di sé. E così che proprio la Milano di Lassini, della Santanchè, delle attualissime polemiche sulle Brigate Rosse, diventa argomento di discussione ai massimi livelli della politica italiana nazionale. Perché se Berlusconi perdesse a Milano, tenersi Palazzo Chigi sarebbe durissima, ma davvero, perfino per lui. E così Milano sparisce, scompare dal primo piano del film di cui per statuto è la protagonista.
Quando Gabriele Albertini dieci anni fa si candidò per il secondo mandato presentò un bilancio da «amministratore di condominio»: buche, strade, scuole, qualche operazioni coi derivati che si capirà più avanti, ma insomma: niente di cui lamentarsi. Certo, allora si puntava tutto sul mattone, ma anche il significato di questa scelta si sarebbe compreso meglio solo dopo. Anche Albertini, in ogni caso, chiamato in causa per un rientro a vario titolo in questi anni, si è chiamato fuori sempre.
Questa giunta – che ha voluto l’Expo come simbolo di un cambio di passo e di ben altre ambizioni – ha rischiato di trasformare Expo 2015 in una barzelletta che non fa ridere. A una struttura societaria che comunque si è avviata e produce almeno un dibattito interno sull’Expo, corrisponde un processo politico imbarazzante, lento, con poche risorse e nessuna idea. Curioso, sul punto, che nel centrosinistra guidato da Pisapia convivano aldilà di ogni programma, anime complesse, e assai diverse. Stefano Boeri, capolista del Pd sconfitto dal “vendoliano” Pisapia alle primarie, ha firmato assieme a quattro noti architetti stranieri, il Masterplan di Expo 2015, progetto voluto e caldeggiato dalla Giunta Moratti. Altri pezzi di centrosinistra, però, coltivano verso Expo un’avversione risalente, fin dai tempi in cui Boeri stava dall’altra parte della barricata: considerandola l’evento un’occasione di “speculazione” e “cementificazione”. E questo è solo un esempio, quasi marginale, di quanto fumosa si presenti la proposta del centrosinistra per la città (si può vedere in proposito, una chiara analisi di NoisefromAmerika).
Le alternative minori – né con Berlusconi, né con Pisapia – sono rappresentate da Manfredi Palmeri, candidato di un Terzo Polo perennemente in mezzo a un guado, e l’antipolitica che scende in campo, quella di Beppe Grillo e del ventenne candidato sindaco Mattia Calise. Dai primi tutti cercano di capire cosa farebbero in caso di ballottaggio; i secondi schierano facce giovani e vere, molte a immagine e somiglianza del capo, e san dar voce a un pezzo del malcontento. Nel complesso, davvero non si sa per che Milano si vota. Si vota, questo è sicuro, per Berlusconi o contro di lui.
Milano, insomma, aspetterà.
Tutti gli aggiornamenti live
Alle 22.00, alla fine della prima giornata, i dati nazionali registrano una calo dell’affluenza del 2%, fermandosi al 51,9 contro il 53,89 delle precedenti omologhe elezioni comunali. In controtendenza alcune città come Milano (dove cresce dello 0,6%), e Torino (+2,2%)
Alle 19.00 di domenica si registra una crescita nazionale media del 2 per cento sull’affluenza alle urne. Per le comunali la percentuale di votanti rilevata finora è stata del 38.68 (precedenti omologhe 36.45%). (Dati Viminale).
TORINO;GHIGLIA,FASSINO SCORRETTO CONTINUA CAMPAGNA – 15 MAG, 20:59 – Il vicecoordinatore regionale del Pdl, Agostino Ghiglia, accusa il candidato sindaco del centrosinistra, Piero Fassino, di scorrettezza «per avere continuato la campagna elettorale quando era chiusa da oltre 36 ore». Ghiglia si riferisce alla comunicazione, diffusa dal comitato elettorale di Fassino, dell’incontro avuto oggi con i lavoratori dell’Askoll, un’azienda di Moncalieri (Torino) dove l’attività è ferma da una decina di giorni. «Che la paura faccia talvolta sragionare si sa – afferma Ghiglia in una nota – ma continuare la propaganda elettorale quanto si è in piena operazione di voto è scorretto, grave e sintomatico del modus operandi con cui l’ex segretario del Pci intenderebbe governare la città: scorrettamente e presuntuosamente». «Al contrario – prosegue Ghiglia – noi e il nostro candidato sindaco Michele Coppola abbiamo portato avanti correttamente e in modo trasparente la nostra campagna elettorale: siamo certi che i torinesi sapranno valutare e scegliere a chi affidare il prossimo mandato amministrativo di Torino».
MILANO: AFFLUENZA ALLE 19 VERSO 40%: CIRCA 5% IN PIÙ
Omnimilano, 15 MAG, 19.24 – Affluenza verso il 40% alle 19, secondo i dati di palazzo Marino. Quando mancano una cinquantina di sezioni all’appello, il dato va consolidandosi intorno al 40%, circa il 5% in più delle elezioni comunali 2006. Secondo i dati parziali la zona con l’affluenza più bassa è la 1 con il 36%.
CAGLIARI, 15 MAG (ANSA) – I due principali candidati a sindaco di Cagliari, Massimo Fantola del centrodestra e Massimo Zedda del centrosinistra, hanno votato quasi alla stessa ora, tra le 10.30 e le 11, nella stessa scuola, la Manno in via del Collegio. Uguale anche la sezione, la 113. Il primo ad arrivare e’ stato Fantola, accompagnato dai figli, dalla moglie e dalla mamma Maria. Zedda e’ arrivato invece intorno alle 11. Poco piu’ tardi nella stessa scuola ha votato anche il sindaco uscente Emilio Floris. Oggi urne aperte sino alle 22, domani si vota dalle 7 alle 15.
TORINO; CHIAMPARINO, ULTIMO GIORNO DA SINDACO (ANSA) – TORINO, 15 MAG, 17.31 – L’ultimo giorno da sindaco, dopo dieci anni come primo cittadino di Torino e, solo una settimana fa, un bagno di folla senza precedenti, fra due ali di gente mentre sfilava con il suo cappello di caporalmaggiore in congedo, all’adunata nazionale degli Alpini: Sergio Chiamparino ha scelto di trascorrere la sua ultima giornata da sindaco con un profilo più intimista. In mattinata la consueta corsa festiva lungo il Po e il voto, alla scuola Tommaseo di via Sant’Ottavio; il pomeriggio in casa con la moglie. Questa mattina, in occasione del voto nel ‘suò seggio elettorale, a chi gli chiedeva come si sentisse nel suo ultimo giorno da sindaco, Chiamparino ha replicato: «Vi vedo ottimisti. Bene, allora credete che non ci sarà il ballottaggio!».
BOLOGNA: STUMPO (PD), DA VIMINALE ERRORE MACROSCOPICO SI PRECISI = DATI CON PRECEDENTE VOTO NON SONO CONFRONTABILI Roma, 15 mag. 18:13 (Adnkronos) – «Il dato delle scorse amministrative bolognesi non è confrontabile con quello attuale: nel 2009 le elezioni si svolsero il sabato e la domenica, e il sabato si votò dalle 15.00 alle 22.00. Per questo motivo il confronto fatto dal Viminale è del tutto errato, in quanto il 28,4% del 2009 era il dato della partecipazione alle ore 22.00 di sabato sera. Per quanto di elezioni diverse l’unico confronto possibile è con le regionali del 2010, dove a Bologna alle ore 12.00, aveva votato il 16,9%». Lo afferma Nico Stumpo, responsabile Organizzazione del Pd. «Nessun calo macroscopico quindi -fa notare- ma un evidente errore metodologico da parte del Viminale da cui ci attendiamo, in vista della prossima rilevazione, una doverosa quanto necessaria precisazione. Ciò vale per Bologna e per tutti i centri che sono tornati al voto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale e dove si era votato nello scorso 2009».
NAPOLI; PD E IDV DENUNCIANO TENTATIVI INTIMIDAZIONE
17.30 (ANSA) – Denunce, sia da parte del Pd che dell’Idv su tentativi di intimidazione del voto. Secondo quanto denunciato dal segretario regionale campano dell’Idv, Michele Formisano, «nelle scuole elementari di Marianella, di via Ramaglio e via dell’Abbondanza, centinaia di ‘galoppinì elettorali hanno accompagnato fin quasi dentro i seggi i poveri elettori cercando di condizionarli. Immediato l’intervento della Prefettura». Di intimidazione ha parlato anche Maria Grazia Pagano, presidente del Pd Campania. «Nella zona di Avvocata e in particolare nel rione di Materdei, diverse persone dentro e fuori le sedi elettorali tentano di condizionare il voto con atteggiamenti intimidatori». Denunciano la compravendita dei voti anche i Verdi.
MILANO: Ha colpito l’abbigliamento del presidente della Regione Roberto Formigoni. Il governatore si è presentato alle urne stamattina in tenuta sportiva e una maglietta con raffigurato Paperino. (da Repubblica.it)
BOLOGNA: DATI “FALSATI” PASTICCIO DEL VIMINALE Alle 12 il dato definitivo del Viminale indica che si sono recati alle urne il 13,8% degli elettori contro il 28,4 % delle elezioni precedenti: meno della metà ma il dato non è correttamente raffrontato: nel 2009 si votò il sabato pomeriggio e la domenica. La stessa Prefettura con una nota spiega: “Non è omogeneo” visto che si riferisce alle 22 di sabato. Fonti del Viminale ammettono: “Raffronto incongruo”. Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, spiega: “La diversità dei giorni comporta anche una diversità della condizione della partecipazione al voto, della quale occorre tenere conto”, ha sottolineato. “E’ incredibile – ha poi aggiunto – la leggerezza con la quale il Viminale ha diffuso i dati senza segnalare questa differenza”. Mattinieri i big del Pd: Merola ha votato alle 9, Prodi alle 10,30. Il candidato del centrodestra, Bernardini, non può partecipare perchè è residente in un altro comune.
16.00 PODESTA’ «Prima pioggia e adesso bel tempo: ci sono le condizioni per poter vincere al primo turno, perchè il nostro avversario non è Pisapia ma l’astensionismo». Lo ha detto il presidente della Provincia Guido Podestà interpellato sull’ipotesi ballottaggio all’uscita del seggio di via Fratelli Ruffini dove nel pomeriggio si è recato per votare. In giacca e cravatta, accompagnato dall’autista, il presidente della Provincia ha varcato la soglia del seggio 336 alle 16. Salutati i presenti, compreso il presidente di seggio Paolo Del Nero, assessore provinciale al Lavoro, in pochi minuti Podestà ha concluso le operazioni di voto soffermandosi poi nel corridoio della scuola con l’assessore provinciale alla sicurezza Stefano Bolognini, in visita al seggio. Domani l’agenda del presidente prevede diversi incontri con le televisioni «per commentare i primi risultati – ha spiegato – e poi tutti a Palazzo Marino a festeggiare».Sugli insulti rivolti a Milly Moratti, ha aggiunto: «episodio da censurare, quello di Milly Moratti, insultata per le proprie idee. Una cosa inaccettabile – ha aggiunto – mi sento affianco a Milly Moratti, è assurdo ciò che le è accaduto».
16.00 MILLY MORATTI VOTA IN SEGGIO VIA SPIGA E VIENE INSULTATA 15 MAG – Milly Moratti, capolista della propria lista civica a sostegno di Giuliano Pisapia, è stata insultata stamani al seggio di via della Spiga dove si è recata a votare, lo stesso dove ha votato il primo cittadino, e cognata, Letizia Moratti. Un elettore, all’uscita, le ha urlato «Comunista di merda» andandosene prima che potesse essere identificato.(da Omnimilano)
15.38 BOSSI, VINCIAMO AL PRIMO COLPO «Vinciamo al primo colpo e la Lega prenderà tanto. Milano è sempre stata del centrodestra e speriamo che lo resti». Lo ha detto il leader del Carroccio Umberto Bossi arrivando alla scuola elementare ‘Don Orionè nel quartiere Affori di Milano, vicino alla sede della Lega Nord di via Bellerio per votare alle elezioni amministrative di Milano.Ha poi lasciato il seggio salutando on la mano con il segno di vittoria. (da Adnkronos) 1
15.00 FORMIGONI: «MOLTO OTTIMISTA SU VITTORIA A PRIMO TURNO» Milano, 15 MAG – Sulla vittoria al primo turno «ci contiamo». A dirlo, uscendo dal seggio di via Veglia, dove ha votato, il presidente della Regione Roberto Formigoni. Per il governatore infatti «la campagna elettorale è stata utile ai milanesi per capire bene la posta in gioco, per avere chiarezza del fatto che il voto serve a confermare e migliorare ulteriormente quello che è stato fatto in questi cinque anni a Milano e del fatto che la perfetta sintonia con il governo regionale e nazionale è un vantaggio su tantissime partite». «Sono molto ottimista sulla vittoria al primo turno e anche sul clima generale che ho percepito in questa campagna elettorale, non solo in Lombardia, ma girando anche in altre Regioni italiane». da Omnimilano
MILANO DATI CORRETTI: Lieve calo a Milano nel dato dell’affluenza alle urne alle ore 12, dove, in base a quanto si apprende dal sito del Viminale, hanno votato il **12,65%** degli aventi diritto contro il **12,18%** della scorsa tornata elettorale amministrativa. (Adnkronos)
BERLUSCONI: «IMPENSABILE CHE MILANO NON SIA GOVERNATA DA NOI” Milano, 15 mag. (Adnkronos) – «Non è pensabile che Milano non sia governata da noi. Noi guardiamo al futuro e non può essere governata da chi guarda al passato». A dirlo è stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi incontrando alcuni sindaci della provincia di Milano insieme al coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani all’interno del cortile della scuola media ‘Dante Alighierì A riferirlo sono alcune delle persone che hanno assistito alla conversazione. Berlusconi è stato descritto come di ottimo umore. Il premier non ha invece parlato con i giornalisti e si è limitato a salutare alcune decine di suoi sostenitori dal finestrino della macchina al momento di lasciare la scuola di via Scrosati a Milano. Berlusconi rivolgendosi ai sindaci ha detto che il loro ruolo è fondamentale perchè sono delle antenne sul territorio e sono espressione della democrazia popolare. Il premier ha anche promesso che i sindaci saranno valorizzati nel partito e nelle sedi istituzionali.(da Adnokronos)
IN DISCESA ANCHE A NAPOLI. Alle 12 si erano recati a votare per le elezioni comunali di Napoli il 12,50% degli aventi diritto. Lo si apprende dal sito del ministro dell’Interno, che rende noto, inoltre, che in occasione della precedente tornata elettorale, alla stessa ora, i votanti erano stati pari al 13,51%. (AdnKronos)
CALO A BOLOGNA In linea con la media nazionale, ma di molto inferiore alla tornata precedente, l’affluenza alle urne a per le elezioni comunali. Alle 12, il dato definitivo del Viminale indica che si sono recati alle urne il 13,8% contro il 28,4 dell’elezione precedente.
-I DATI DEL VIMINALE: Secondo i primi dati dell’affluenza alle urne disponibili sul sito del Viminale, alle 12 si sono recati alle urne per le elezioni comunali 13,55% degli aventi diritto, a fronte del 14,96 delle prcedenti consultazioni omologhe. Il dato si riferisce a 1.083 comuni su 1.274.
-ALLE PROVINCIALI Lieve calo nell’affluenza alle urne per le elezioni provinciali. In base ai dati del Viminale, alle 12 si sono recati a votare il 9,2 degli aventi diritto contro il 10,9 delle precedenti consultazioni. (da Adnkronos)
12.15 PISAPIA AL VOTO Giuliano Pisapia, candiadato sindaco per il centrosinistra è arrivato al seggio di via della Commenda, al liceo del Berchet. Accompagnato dalla moglie Cinzia Sasso, Pisapia è stato accolto dagli applausi di alcune persone rimaste ad attenderlo fuori dall’istituto.(da Omnimilano).
12.15 BERLUSCONI ESCE DAL SEGGIO All’interno del seggio il premier, dopo aver salutato tutti i presenti, ha precisato di non avere con sè il telefono «per eccesso di controllo nei suoi confronti» rispondendo al presidente di seggio che glielo aveva domandato. Nell’atrio della scuola Dante, uscendo il premier ha salutato la stampa . Interpellato da un giornalista che gli ha chiesto la sua prima volta al voto il premier ha sorriso scherzando: «E chi se la ricorda?» e ha poi salutato con un cenno della mano. All’uscita dal seggio presenti anche numerosi cittadini, alcuni giunti ad applaudirlo canticchiando canzoni da fan «in onore di Silvio», altri con richieste e proteste tra cui «Presidente si occupi degli operai che facciamo la fame». Anche al termine delle operazioni di voto il premier prima di entrare in auto si è fermato a salutare la delegazione di sindaci e Mario Mantovani, coordinatore regionale del Pdl. (da Omnimilano)
12.06 BERLUSCONI AL SEGGIO PER VOTARE Milano. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato alla scuola media ‘Dante Alighierì di via Scrosati a Milano, nel quartiere periferico di Lorenteggio, per votare alle elezioni amministrative. Berlusconi è entrato in macchina direttamente all’interno del cortile della scuola senza fermarsi davanti ai giornalisti. (da Adnkronos)
PRIMI DATI: COMUNALI: AFFLUENZA ORE 12, INTORNO 13%, IN CALO – A oltre meta’ delle rilevazioni (703 comuni su 1.274) pervenute al Viminale, la percentuale di affluenza alle urne alle ore 12 per le comunali va attestandosi poco sopra il 13%, in calo di circa un punto rispetto alle precedenti omologhe.
PROVINCIALI: AFFLUENZA ORE 12, INTORNO 9%, IN CALO – A meta’ circa delle rilevazioni (360 comuni su 732) pervenute al Viminale, la percentuale di affluenza alle urne alle ore 12 per le provinciali va attestandosi poco sotto il 9%, in calo di circa due punti rispetto alle precedenti omologhe. (da Ansa.it)
lle 10.45 il candidato sindaco Manfredi Palmeri ha varcato le porte del seggio di via Vespri Siciliani, zona Giambellino, accompagnato dalla figlia Carola. Jeans, giacca e camicia: un look informale per Palmeri che ha “parcheggiato” all’ingresso del seggio la bicicletta rosa di Carola per proseguire verso il suo seggio. Sempre in mattinata Palmeri accompagnerà la figlia Carola a Bosco in città e, più tardi, con entrambe le figlie visiterà “la festa di Israele” ai giardini Guastalla proseguendo poi con una passeggiata per le vie di Milano, sempre accompagnato da Carola e da Francesca, figlia minore che il candidato ha scelto di non portare al seggio stamane.(da Il Giorno.it)
NAPOLI. Il primo alle urne è stato Luigi De Magistris. Tra questi, anche i candidati a sindaco: il primo a recarsi alle urne è stato il candidato di Idv, Federazione della sinistra e Partito del sud, Luigi de Magistris. Alle 9.30 l’ex pm ha raggiunto la scuola media ‘Belvedere’, in via Belvedere nel quartiere Vomero. “Sono molto sereno – ha dichiarato all’uscita dal seggio -, ho visto grande entusiasmo, passione e voglia di riscoprire la politica da parte della cittadinanza”. De Magistris passerà la giornata con la sua famiglia, passeggiando per il centro di Napoli: “Mi godrò finalmente un giorno di riposo dopo 40 giorni di grande campagna elettorale. Attendiamo domani pomeriggio il risultato, che secondo me sarà storico per Napoli”, ha aggiunto.(da italiadeivalori.it)
10.45 LETIZIA MORATTI HA VOTATO IN VIA SPIGA: Milano, 15 MAG – Dopo il voto in via della Spiga, domenica in famiglia per Letizia Moratti. A raccontarlo la stessa Moratti all’uscita dal seggio dove è arrivata con il marito Giammarco. Giacca arancione scamosciata e pantaloni marroni, il sindaco uscente ha spiegato che trascorrerà la giornata con i familiari e leggendo la posta che in questi ultimi giorni di campagna elettorale non è riuscita a controllare. Domani mattina invece sarà al lavoro a Palazzo Marino. Nessuna parola sulle elezioni, nel pieno rispetto del silenzio elettorale e nessun pronostico nemmeno da parte del marito Giammarco. «Non ho mai fatto pronostici – ha detto – sono cresciuto negli stadi». da Omnimilano