Ora in California sognano anche gli studenti clandestini

Ora in California sognano anche gli studenti clandestini

NEW YORK CITY – AB 130, per la maggioranza degli americani, è solo un codice indecifrabile; per molti giovani californiani, la speranza di un futuro di legalità e di istruzione. La sigla, infatti, corrisponde a un progetto di legge approvato ieri dallo Stato della California e, definito in maniera più chiara, il “Califonian Dream act”. Se supererà anche il blocco del Senato, gli studenti senza documenti, introdotti illegalmente nel paese dai loro genitori, potranno accedere a borse di studio messe a disposizione dai privati. Al momento, infatti, tutti i tipi di finanziamenti e sostegni messi a disposizione dalle università non sono accessibili agli studenti “sans papier”, con la conseguenza che, quasi sempre, devono dire addio alla possibilità di un percorso formativo che potrebbe, poi, garantirgli un lavoro e, quindi, la cittadinanza.

L’AB 130, pur non implicando automaticamente l’acquisizione di uno stato di legalità, offre le basi affinché ciò avvenga in un futuro molto prossimo. Per poter accedere alle borse di studio e anche alla riduzione delle tasse, gli studenti dovranno essere residenti in California e aver frequentato qui, per almeno tre anni, la scuola superiore. Nello Stato, le imposizioni fiscali per gli studenti californiani sono ridotte al minimo rispetto a quelle, decisamente salate, dei “fuorisede”.

Promotore del progetto di legge, il democratico Gilbert Cedillo che, dal 2006, instancabilmente continuava a ripresentarlo nonostante il veto posto dall’allora governatore Arnold Schwarznegger. «Oggi – ha detto Cedillo – è stato compiuto un passo storico a favore di questa parte fondamentale del Californian Dream Act e sono state gettate le basi per la formazione di futuri architetti, ingegneri, insegnanti, scienzati e medici che sono figure cruciali per il successo dell’economia californiana. Il nostro sforzo di migliorare l’economia californiana, tuttavia, non si esaurisce qui. Ci prepariamo al prossimo passo, che consiste nell’approvazione del provvedimento AB 131».

Con quest’ultimo provvedimento, che completerebbe il “Californian Dream Act”, agli studenti “non legali” verrebbe consentito anche l’utilizzo di fondi statali e federali di vario tipo. Una prospettiva che non piace affatto ai suoi oppositori che temono la necessità di maggiori contributi statali e le difficoltà delle singole università che, al momento, per far fronte ai gravi tagli finanziari subiti, puntano proprio sugli studenti “fuorisede”, obbligati a pagare tasse ben più alte di quelle dei residenti. «Non è giusto – spiega Cedillo – che gli studenti introdotti illegalmente nel paese dai loro genitori debbano essere ostacolati nel loro tentativo di vivere una vita “normale”».

La votazione della California arriva dopo un solo giorno da quella avvenuta in Illinois, sempre a supporto del Dream act e, dunque, della possibilità per i giovani “illegali” di diventare cittadini americani attraverso l’educazione. L’Illinois, fra l’altro, ha approvato anche il blocco delle deportazioni dei clandestini, mettendo la parola fine a un programma di collaborazione con l’Immigrazione che includeva la condivisione delle impronte digitali. Proprio grazie a questo tipo di azione, ben 72mila persone, solo lo scorso anno, erano state deportate da singoli stati.

Il governatore dell’Illinos, Pat Quinn, ha spiegato in una lettera ai responsabili dell’Immigrazione che almeno il 30% dei deportati non si era mai macchiato di alcun tipo di crimine o atto di illegalità. A differenza che in California, dove il voto a favore del Dream Act è stato esclusivamente democratico, la votazione in Illinois ha potuto contare su una maggioranza bipartisan che fa ben sperare nel successivo passaggio al Senato.

Vale la pena ricordare che lo scorso dicembre il Dream Act, parte del progetto di riforma dell’Immigrazione dell’Amministrazione Obama, era stato bocciato proprio al Senato per pochissimi voti gettando nello sconforto centinaia di migliaia di giovani studenti che sperano, attraverso lo studio, di liberarsi, una volta per tutte, dal peccato originale della clandestinità. 

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