Moody’s minaccia di tagliare rating Italia

Moody's minaccia di tagliare rating Italia

Una brutta tegola per il governo già pericolante ma soprattutto per la riforma fiscale a cui sta lavorando il ministro delle Finanze Giulio Tremonti. Moody’s ha annunciato poco fa di aver messo sotto revisione il rating Aa2 dell’Italia per un possibile downgrade. La revisione, si legge nella nota, si concentrerà sulle «prospettive di crescita dell’economia italiana nei prossimi anni e in particolare le prospettive di rimozione di importanti colli di bottiglia strutturali che potrebbero intralciare una più forte ripresa economica nel medio termine».  Ad essere esaminata sarà anche l’abilità del governo di raggiungere gli obiettivi di consolidamento fiscale e di «implementare ulteriori piani per generare un sostanziale surplus primario nel medio termine».

E a proposito della strategia sul fronte fiscale, uno dei punti citati riguarda la riforma che dovrebbe essere presto annunciata dal governo e che «sarà considerata durante la revisione».  Al secondo punto si legge poi che «ci sono rischi di implementazione dei piani di consolidamento fiscale necessari perché l’Italia riduca il proprio stock di debito pubblico a livelli più sostenibili. Su uno sfondo di crescenti tassi di interesse e debole crescita economica, per il governo potrebbe rivelarsi difficile generare quei surplus primari che sono necessari perché il rapporto debito pubblico – Pil e il peso degli interessi si collochi in una stabile posizione di diminuzione».

La difficile situazione del governo viene citata in maniera esplicita: «l’adozione di nuove misure di politiche fiscali aggiuntive e conservative potrebbe rivelarsi difficile nel prossimo futuro dal momento che il sostegno elettorale del governo sta diminuendo, dato che ci sono crescenti sfide nell’approvazione pubblica delle sue politiche. Ad esempio, le recenti proposte governative su energia ed acqua sono state respinte con il voto popolare».

Assieme a queste le altre ragioni per cui Roma è finita sotto osservazione sono le «sfide alla crescita economica per via della strutturale debolezza macroeconomica e di un probabile rialzo dei tassi di tempo» e il rischio che peggiorino le condizioni di finanziamento per i paesi della zona Euro più esposti.   

L’ultima azione di Moody’s sull’Italia fu il 15 maggio 2002 quando il rating fu alzato da Aa3 all’attuale Aa2 con outlook stabile. Sono quindi nove anni che l’agenzia non cambiava giudizio,  Ancora il 23 maggio scorso per Moody’s le prospettive sul merito di credito erano state confermate come «stabili». «Il rating di Moody’s sull’Italia è ‘Aa2’, con outlook stabile» aveva confermato il portavoce dell’agenzia Francesco Meucci. In occasione di un evento milanese del mese precedente Alexander Kockerbeck, analista per l’Italia, aveva detto alla stampa che a parere dell’agenzia il paese era in grado di stabilizzare o persino invertire il processo di accumulo del debito anche con una crescita economica modesta.

Sempre a maggio, il 20, Standard & Poor’s, aveva tagliato da stabile a negativo l’outlook sul debito dell’Italia, citando le attuali deboli prospettive di crescita e l’incerto impegno politico per attuare riforme che stimolino la produttività. La notizia del monito di Moody’s è giunta quando mancava un’ora alla chiusura di  Wall Street facendo retrocedere gli indici.

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