Torna in tv il reporter che fece litigare Murdoch e Al Gore

Torna in tv il reporter che fece litigare Murdoch e Al Gore

NEW YORK CITY – Era il 19 maggio e Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti e fondatore di Current tv, scriveva nel suo “diario” on line «sono a Roma per aiutare a sostenere il giornalismo indipendente e aiutare a salvare Current tv in Italia». Proprio in quei giorni, Sky Italia, che “ospita” la programmazione di Current Italia, aveva annunciato l’intenzione di “scaricare” il canale, ufficialmente perché molto poco seguito. Anche se per Al Gore Current TV ha dimostrato di essere una scelta sempre più popolare fra il pubblico di Sky. «Un’analisi dei dati Auditel – cita testualmente nel suo blog l’ex braccio destro di Bill Clinton – conferma che un terzo degli utenti di Sky Italia guarda Current ogni settimana. Inoltre, secondo la GN Research, circa il 20% degli intervistati, mette Current Tv fra i cinque canali favoriti e il 20% di questi si dichiara pronto a disdire l’abbonamento nel caso di una cancellazione del canale».

Insomma, il canale sarebbe cresciuto del 270% nell’orario diurno e del 550% in prime time. Niente male per un “prodotto” di soli tre anni inserito, peraltro, in un mercato abbastanza difficile come quello italiano. Come ricorda, fra l’altro, Tommaso Tessarolo, direttore generale di Current, questo è «l’unico canale in Italia che ha il coraggio di usare la televisione per dire la verità a chi gestisce il potere. Che si sia trattato del debutto del documentario “Berlusconi” o della necessità di fornire un “rifugio” a Annozero quando Michele Santoro fu sospeso dalla Rai lo scorso anno, o di portare la storia di Roberto Saviano in TV, noi abbiamo sempre usato il nostro canale per informare, arricchire ed ispirare il nostro pubblico». 

Al Gore, quindi, in un’intervista a “The Guardian”, parlando proprio dell’“affare Sky”, si spinse oltre le semplici congetture, affermando di essere convinto che la decisione del canale di Rupert Murdoch dipendesse essenzialmente dal fatto che lì aveva trovato una nuova collocazione, dopo un’istantanea ma non per questo meno burrascosa separazione da Msnbc, il famoso giornalista Keith Olbermann (definito a Roma da Al Gore il Michele Santoro d’America), spesso critico, nei suoi interventi, proprio con la News Corp critic, proprietaria, fra l’altro, di Sky Italia.

Olbermann aveva condotto per otto anni un programma di informazione in prime time, intitolato “Countdown con Keith Olbermann” considerato, soprattutto negli ultimi anni, il talk show più di “sinistra” di tutti i media americani. Già negli anni della presidenza di George Bush, l’ex cronista sportivo, poi passato alla politica, aveva aspramente criticato le decisioni e gli atteggiamenti della Casa Bianca accusando apertamente l’ex presidente di essersi macchiato di crimini di guerra in Iraq e di essere un fascista. La storia più recente lo aveva visto critico, con toni mai particolarmente pacati, del Tea party e dei suoi rappresentanti, descritti spesso con appellativi quali razzisti e reazionari. I suoi interventi, taglienti e mai indulgenti, nemmeno se riferiti al presidente Obama o ai democratici, furono criticati persino da John Stewart, che, parlando della manifestazione di Washington DC “restauriamo la sanità mentale”, da lui ideata, fece riferimento, fra gli altri, proprio ad Olbermann come uno dei personaggi sempre pronto a soffiare sul fuoco della paura e dell’odio.

Keith Olbermann, tuttavia, aveva un buon successo di pubblico tanto che la sua separazione da Msnbc fu accolta da moltissime proteste che, si sperava, potessero cambiare la decisione del network. Per qualche mese, quindi, Olbermann è stato lontano dalle luci della ribalta fino all’annuncio del suo accordo con Current TV che prevede la ripresa del suo “Countdown”, sempre in prime time, a partire da domani, 20 giugno. Parallelamente, il giornalista si occuperà anche della ristrutturazione e del rilancio di gran parte dei programmi di Current Tv nel tentativo di alzarne le percentuali di share, al momento non proprio brillanti.

Come confermato dallo stesso Olbermann, la trasmissione dovrebbe conservare molte caratteristiche dello show a cui il pubblico era abituato negli ultimi otto anni, compresa la rubrica “The worst person” in cui il giornalista prende di mira i peggiori politici (o il peggior politico) spiegandone le ragioni. La rubrica, di grande successo quando Olbermann era alla Msnbc, fu sospesa per un breve periodo, per decisione dello stesso giornalista, proprio in seguito alla manifestazione organizzata da John Stewart, come segno di una volontà di essere meno “accesi” e più pacati. La prima “persona peggiore” della nuova serie dovrebbe essere, tranne cambi dell’ultima ora, una vecchia conoscenza di Olbermann, vale a dire l’ex governatrice dell’Alaska, Sarah Palin. Saranno, inoltre, ospiti della trasmissione, in maniera più o meno costante, alcuni altri commentatori molto amati dal pubblico di Keith, tra cui il regista Michael Moore.

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