Non sarà coi cittadini spioni che lo Stato stanerà gli evasori fiscali

Non sarà coi cittadini spioni che lo Stato stanerà gli evasori fiscali

Si preannuncia, dunque, un’organizzazione della società che avrà il suo punto centrale nella delazione. Fondata insomma sul popolo spione. Adesso ne conviene anche la destra, inetta da sempre a scovare qualsivoglia società di comodo che faccia capo a qualsivoglia evasore di comodo, e oggi totalmente appiattita sulle sanguinarie intenzioni di Vincenzo Visco che nel 2008, ma solo per pochissimi minuti, “liberò” sul sito dell’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni dei redditi di tutti noi italiani. Scatenando un ovvio putiferio con relativo intervento da parte del Garante della Privacy. I giornali camparono settimane su quella gentilissima, ancorché troppo esigua, disponibilità del ministro.

Nel tentativo, ben oltre il ridicolo, di identificare nuove forme di controllo sociale, il governo ha avuto la pensata di ritorno: rendere sì pubbliche le dichiarazioni dei redditi, ma con l’obiettivo dichiarato di armare (e forse neanche in termini figurati) i cittadini, che potranno “consultare” gli elenchi bellamente esposti negli uffici del comune di appartenenza. A quel punto, sempre nelle migliori intenzioni del governo, le viscere più inquiete del popolo bue dovrebbero abbattersi come l’uragano Giulio sulla testa dei cittadini-evasori, producendo così la più grande, straordinaria, inarrivabile giostra della delazione mai vista sul creato. In questo modo, salva la coscienza, il governo incasserà l’archivio (apparentemente) più completo del malaffare tributario.

Il test sarà molto istruttivo, e fors’anche definitivo, sull’attitudine a impicciarsi degli affari altrui degli italiani, rendendoli spioni finalmente e gloriosamente con una norma di legge, e farà precipitare senza appello – così almeno è il nostro modesto avviso – quel che resta della convivenza civile. È un’orrenda operazione di trasfigurazione sociale quella di porre cittadino contro cittadino, in un gigantesco roller ball in cui, senza il minimo controllo sull’attendibilità delle denunce (anonime?), si andrà casa per casa alla ricerca di tesori nascosti. E sospettiamo che già piccole bave colino da bocche affamate di odio e di rancore, in attesa da tempo di regolare conti con il vicino di casa, o con l’avversario politico, o con il professore che ti ha bocciato il figlio e via di questo tragico passo.

Come non capire che c’è il germe di una guerra civile miseranda nel sottrarre lo Stato al suo primario dovere di controllo, affidandolo scriteriatamente a un plotone di esecuzione formato a casaccio, senza arte né parte, al quale delegare il lavoro sporco dell’identificazione di possibili evasori? E su quali basi scientifiche, poi, sull’idea, magari, che una seconda casetta al mare debba produrre automaticamente il sospetto di chissà quali patrimoni? Perché questo succederà, una mirabile e sconclusionata guerra tra poveri, in cui il tono dello scontro scenderà a livelli impensabili, mentre signorotti senza nulla di intestato se non la loro infamia, rideranno di noi e senza pietà da St. Moritz, da Saint Tropez o da qualche altro luogo da palle al sole.

È la più autentica e trasparente autocertificazione di fallimento dello Stato, che porta con sè, da anni e negli anni, il marchio di fabbrica di un’impresa che non riesce a regolare se stessa e che a un certo punto affida al “sentimento popolare” la resa dei conti fiscale. Nei giorni scorsi, nell’infuriare di plurime manovre, si sono lette inchieste interessanti sulla possibile efficienza del fisco italiano rispetto ai controlli. E si è capito – purtroppo – che saremmo anche all’avanguardia in termini di mezzi e tecnologie, ma solo a compartimenti stagni, senza che un pezzo si colleghi a un altro. Un perfido sistema per alzare le mani in segno di resa e affidarsi ai cittadini.

Ma noi non vogliamo essere cittadini peggiori di quel che (già) siamo. Perché a questo ci volete portare: e se l’infame troverà il suo stagno naturale e dunque sguazzerà nella delazione, le persone perbene – ahiloro – troveranno sul loro cammino una delle più grandi tentazioni mai vissute: riusciranno a scorrere quegli elenchi senza farsi intaccare dal virus dello spione? 

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