Basta un poco di spread e Berlusconi torna in sella

Basta un poco di spread e Berlusconi torna in sella

Per la definitiva riabilitazione sono bastati solo due giorni. Tanti ne sono passati dalle dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Quarantotto ore dopo – e con le consultazioni del premier incaricato Mario Monti in corso – il Pdl sembra essersi ricompattato attorno alla figura del Cavaliere. I mal di pancia e le minacce di scissione sono dimenticati. Tra le fila dell’ex maggioranza si punta ancora sull’ultimo capo del governo. Finito? Altro che finito. Ma chi l’ha detto che Berlusconi è pronto per la pensione? Per molti il Cavaliere rappresenta ancora il futuro. E l’esecutivo Monti – da queste parti ne sono convinti in tanti – è solo una parentesi prima delle prossime elezioni anticipate.

«Berlusconi costituisce un complesso di ideali senza tempo e credo possa dare ancora molto. Andrei molto piano a darlo per morto». Ecco un esempio. E non stupisce che a pronunciare queste parole sia stato il deputato Maurizio Paniz. Già fedelissimo del Cav. Tornato alla corte di Arcore dopo aver azzardato una mezza sconfessione del capo nei giorni più bui della crisi. Il futuro del Popolo della libertà doveva appartenere ad Angelino Alfano. Il segretario politico designato alla successione proprio da Berlusconi. Eppure, nonostante la crisi di governo, per lui i tempi non sembrano ancora maturi. Il Cavaliere resta saldo al comando del partito. E rischia di fagocitare il suo delfino. Agli incontri ufficiali la delegazione pidiellina è sempre capitanata dal giovane segretario. È lui a trattare con il Quirinale e il nuovo presidente del Consiglio. Ma l’unico titolato a prendere le decisioni è Berlusconi. Anche questo pomeriggio, al termine dell’incontro con Monti, la prima preoccupazione di Alfano è stata quella di correre a Palazzo Grazioli per riferire al capo.

Ai suoi uomini Berlusconi continua a ripetere che il suo impegno politico non diminuirà. Ha intenzione di presentarsi in Parlamento tutti i giorni. Non vuole lasciare le redini del partito. Il Cavaliere giura un sincero sostegno al nuovo governo Monti. Dato lo sviluppo della crisi non potrebbe fare altrimenti. Ma ha capito che al Pdl resterà un ruolo centrale anche nella prossima fase politica. «La maggioranza alla Camera e Senato – avrebbe rivelato – ce l’abbiamo ancora noi». Il Cav. è convinto di poter giocare le sue carte per rimanere il protagonista della politica italiana. Con tanti saluti all’ultimo arrivato Mario Monti.

Il messaggio video con cui domenica sera l’ex premier si è rivolto agli italiani ha rinvigorito le truppe. Nelle ore in cui Monti cerca faticosamente di trovare una maggioranza al suo governo, in tanti parlano apertamente di un Berlusconi bis. Di una nuova discesa in campo del Cavaliere al termine della – sperano breve – esperienza del governo tecnico.

Stamattina lo spread è tornato a salire, toccando quota 530 punti base. La borsa ha avviato le contrattazioni in flessione. Tanto è bastato per dare il via a un corposo revisionismo berlusconiano. «Naturalmente non siamo felici dell’andamento negativo dei mercati ma questa è la prova che quanti addossavano le colpe al governo Berlusconi e alla sua credibilità abbiano solo cercato di speculare per fini politici» tuona il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. D’accordo con lui il titolare dell’Agricoltura Saverio Romano: «Il gesto di grande responsabilità e di amore verso il proprio Paese di Berlusconi si è rivelato un sacrificio inutile. I dati dimostrano che le pressioni per farlo dimettere erano strumentali». Qualcuno, come il vicecapogruppo alla Camera Osvaldo Napoli, non perde tempo per ricordare che il Cavaliere si è fatto da parte «senza essere sfiduciato dal Parlamento». Insomma, ci si prepara per la prossima investitura.

A Roma i berluscones sono pronti a scendere in piazza. I vertici locali del partito hanno organizzato una campagna comunicativa capillare. Dal prossimo fine settimana la Capitale sarà invasa da banchetti in cui sarà distribuito del materiale sull’attività dell’ultimo governo. Un modo per raccontare ai cittadini i principali obiettivi raggiunti dal Berlusconi IV. A disposizione dei romani anche alcune copie del “discorso alla nazione”, il video messaggio di domenica sera. «È sempre più evidente – spiega il deputato Francesco Pionati – che le responsabilità di Berlusconi nella crisi erano solo un pretesto. Il recupero del centrodestra sarà più veloce del previsto. Entro pochissimi mesi Berlusconi sarà di nuovo in sella».