Monti ha il governo pronto, resta solo il nodo Letta

Monti ha il governo pronto, resta solo il nodo Letta

L’appuntamento è per domani mattina alle 11, al Quirinale. L’incontro  di Mario Monti con Giorgio Napolitano, inizialmente previsto per questa sera, è stato posticipato. Il premier incaricato salirà al Colle: solo allora nascerà ufficialmente il nuovo governo.

Questa sera, al termine degli incontri istituzionali con realtà politiche e parti sociali Monti non nasconde la propria soddisfazione. Nonostante il poco tempo a disposizione, il prossimo premier ha compiuto «un’esplorazione vasta e approfondita. Un lavoro intenso e proficuo». Mancano «solo i dettagli», poi potrà essere avviata la nuova fase politica. Anche per questo incontrando la stampa pochi minuti fa Monti ha voluto confermare la sua «assoluta serenità e convinzione nelle capacità del Paese» di superare la crisi.

Durante la giornata si era diffusa la notizia che l’esecutivo sarebbe stato presentato già oggi. All’ultimo momento Monti ha deciso di prendersi ancora qualche ora. Non è in discussione la lista dei ministri, pronta da tempo. Ma resta ancora da risolvere il nodo della presenza politica nella squadra di governo.

Il futuro premier è stato chiaro. Vorrebbe una rappresentanza delle principali forze politiche all’interno del governo. Una sorta di garanzia. Anche se i dirigenti dei principali partiti ne farebbero volentieri a meno. Il tema è stato affrontato nel pomeriggio durante un vertice a Montecitorio tra il presidente della Camera Gianfranco Fini, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, il segretario Pdl Angelino Alfano e il braccio destro del Cavaliere Gianni Letta. 

Ed è proprio il ruolo del sottosegretario ad aver reso difficile la trattativa. Ormai quasi certa la presenza nel nuovo esecutivo di Giuliano Amato, il Pdl avrebbe chiesto a Monti di compensare questa nomina – considerata molto politica e poco tecnica – con l’ingresso di Letta. Ipotesi poco gradita da Idv e Pd. «Tutti e due o nessuno»: è questa l’ultima offerta di Silvio Berlusconi, espressa durante un incontro con i vertici del partito a Palazzo Grazioli. Il braccio di ferro è ancora in corso. Ma nelle ultime ore i veti del Pd sembrano essersi “ammorbiditi”. «Il partito – ha spiegato in serata il presidente dei democrat Rosy Bindi – non ha posto veti né pregiudiziali: non saremo noi a impedire la formazione del governo Monti». 

Per il resto pochi dubbi. Già durante gli ultimi incontri a Palazzo Giustiniani il premier Mario Monti ha confermato ai suoi interlocutori di aver raggiunto «un’intesa con le principali forze politiche per avere una consistente componente parlamentare che lo appoggi», come rivelato dal segretario Cisl Raffaele Bonanni. La lista dei ministri avrebbe già ricevuto il placet di Pd e Pdl. Rimane solo un’incognita, ancora una volta legata alla presenza di Amato e Letta. Una volta confermato l’ingresso dei due “politici”, qualcuno assicura che un dicastero sarebbe dirottato a una figura riconducibile al Terzo polo. Fatta la squadra, il passaggio al Quirinale. Poi, entro la fine della settimana, le Camere voteranno la fiducia al nuovo esecutivo. 

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