Se il governo non ha i numeri… la strada che porta al voto

Se il governo non ha i numeri... la strada che porta al voto

8 novembre

La Camera dei deputati ha votato il Rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2010. Il provvedimento, già approvato dal Senato, era stato bocciato in prima lettura a Montecitorio un mese fa. Questa volta il governo si è fermato a quota 308, otto voti sotto i 316 registrati il 14 ottobre, quando c’era stato l’ultimo voto di fiducia. Berlusconi ha quindi perso la maggioranza assoluta. Fra defezioni e assenze, al governo sono mancati 11 voti. Le opposizioni invece hanno scelto di presentarsi in Aula ma di non votare. La soglia dei 316 deputati è la soglia aritmetica (la metà dei voti totali più uno) per avere la certezza della maggioranza alla Camera, composta secondo la Costituzione da 630 parlamentari. A differenza che al Senato alla Camera gli astenuti NON valgono come voto contrario. Il rendiconto è quindi stato approvato, ma con soli 308 voti per la maggioranza, contro i 316 necessari per arrivare alla maggiornza assoluta. 

9 – 10 novembre

In queste ore Terzo polo e Pd stanno valutando la possibilità di presentare una mozione di sfiducia. La presentazione in aula è prevista per la prossima settimana, ma potrebbe slittare di qualche giorno, arrivando al 15-17 novembre. Prima di annunciare il documento le opposizioni vogliono verificare la reale consistenza della maggioranza, chiamata martedì alla prova del Rendiconto. La mozione di sfiducia potrebbe contenere l’inedita indicazione del programma di un eventuale governo di transizione. Un escamotage per convincere tanti peones del Pdl a votare la sfiducia, con la certezza del proseguimento della legislatura (e del raggiungimento del vitalizio).

15 – 17 novembre

Arrivano a Montecitorio alcuni importanti provvedimenti. La Camera è chiamata ad esprimersi sulle proposte di legge sulla ricostruzione dei territori abruzzesi colpiti dal terremoto del 2009 e sulla repressione della corruzione nella pubblica amministrazione. In calendario anche il ddl costituzionale per l’introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale.

15 novembre

Il Senato vota il disegno di legge di Stabilità. Il premier Sivio Berlusconi ha già annunciato che il governo porrà la questione di fiducia. Il provvedimento contiene le prime misure economiche approvate dal Consiglio dei ministri per arginare la crisi finanziaria. L’emendamento al testo sarà presentato lunedì 7 novembre. All’interno probabilmente la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, la dismissione di parte del patrimonio immobiliare dello Stato, la riforma degli ordini professionali, incentivi sull’edilizia ed energia e misure per la semplificazione burocratica. 

Dicembre

Negli ultimi giorni di novembre il ddl di Stabilità (se approvato da Palazzo Madama) arriva alla Camera. Dopo il passaggio nelle commissioni, il voto finale dell’Aula è previsto per la fine del mese (come auspica il presidente del Consiglio), o al massimo per l’inizio di dicembre.

28 – 29 gennaio 2012

Elezioni anticipate. Se il governo dovesse cadere in Parlamento, gli esponenti della maggioranza indicano come unica alternativa il voto anticipato. Nelle intenzioni di Pdl e Lega gli italiani sarebbero chiamati alle urne a fine gennaio. Il week-end prescelto è quello del 28-29.

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