Dopo Bassolino, anche de Magistris si impantana su Bagnoli

Dopo Bassolino, anche de Magistris si impantana su Bagnoli

NAPOLI – Chi la tocca, si brucia. È accaduto ad Antonio Bassolino prima, a Rosetta Iervolino poi e oggi tocca all’attuale sindaco di Napoli Luigi de Magistris e al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. La patata bollente si chiama Bagnoli, periferia Ovest della città, ex insediamento industriale bonificato. Ma per la Procura della Repubblica di Napoli non abbastanza bonificato da essere capace di ospitare grandi eventi come le pre-regate dell’America’s Cup.

I consulenti tecnici nominati dalla Procura, con una relazione sullo stato di salute dell’area, hanno di fatto allontanato l’idea di veder gareggiare gli avveniristici scafi lì dove per decenni un esercito di caschi gialli ha bruciato carbon coke in altoforno producendo acciaio di prima qualità. Il bubbone si chiama colmata a mare, è quel quadrato di cemento e detriti strappato al mare per essere utilizzato come piattaforma di carico e scarico delle materie prime necessarie a produrre l’acciaio e oggi grande incognita della bonifica di quell’area. Smantellare la colmata costa troppi soldi (100 milioni d’euro). Lasciarla significa tenere una bomba ecologica nel petto del Golfo di Napoli. E la sfida di poter domare la tigre, ovvero tenersi la colmata, ma “in sicurezza”, per evitare l’emissione di agenti inquinanti, è stata sostanzialmente bocciata dai tecnici del tribunale.

E ora? Lì si doveva regatare, quindi la Coppa America dice addio a Napoli? Nemmeno per idea, sostiene il sindaco Luigi de Magistris: «La Coppa si farà a Napoli, questo è certo». Il problema è il dove: «Abbiamo messo in moto tutte le procedure per fare le regate a Bagnoli ma adesso il ministero deve dare un parere positivo. I tempi, però – ha aggiunto De Magistris – sono stretti, le prime regate sono ad aprile 2012. Quindi Bagnoli rimane in campo ma in qualsiasi caso le regate si faranno a Napoli».

Il problema resta. E di questi problemi (pur avendone altri, di tipo legale, essendo indagato nell’ambito di una inchiesta sul clan dei Casalesi e l’ex sottosegretario Nicola Cosentino) il presidente della Provincia Luigi Cesaro non sembra preoccuparsi, avendo in testa già una alternativa: «Se non è possibile Bagnoli, auspico vivamente che via Caracciolo diventi il palcoscenico naturale per questo evento eccezionale». Via Caracciolo è il lungomare partenopeo. Straordinaria location naturale, ma senza infrastrutture e senza spazi adeguati: il circus dell’America’s Cup chiede difatti ettari a disposizione per barche, equipaggi, strutture, officine, sale stampa e sale vip.

L’Acn, la società di scopo costituita da Regione Campania, Provincia, Comune di Napoli e Unione industriali di Napoli in una nota ufficiale ribadisce: «Stiamo valutando opzioni alternative alla location iniziale, per fare in modo che le regate della Coppa America si svolgano regolarmente a Napoli per il 2012». Dunque è la classica lotta contro il tempo e contro gli imprevisti che in una città come quella partenopea non mancano affatto.

Ma non è solo la Coppa di vela ad avere problemi. Ieri a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli si sono visti il sindaco de Magistris, il cantautore Roberto Vecchioni, presidente della Fondazione Forum Universale delle Culture, insieme alla moglie Daria Colombo, l’assessore regionale alle Politiche Culturali Caterina Miraglia e il consulente economico del governatore Stefano Caldoro, Salvatore Varriale. Sul tavolo, i grandi eventi in programma in città: il Forum Universale del 2013, il Napoli Teatro Festival il World Urban Forum. A quanto trapela, la Regione Campania ha fatto chiaramente capire che non ha soldi. O meglio, ce ne sono pochi e da spendere nel miglior modo possibile. Dunque grossi problemi per il World Forum e perfino per il Forum universale delle Culture.

A de Magistris sono stati portati anche i conti delle precedenti edizioni del Forum Culture, particolarmente onerosi e senza ritorni adeguati al volume di denaro speso. Vecchioni, proprio per le polemiche generate dal suo compenso (220mila euro), ha deciso di rinunciare ad ogni gettone. De Magistris ha più volte garantito il rigore nella spesa, chiarendo che però Napoli non dovrà privarsi di eventi che la aiuteranno ad uscire dall’immagine cupa e devastata dell’emergenza rifiuti. I cordoni della borsa, tuttavia, sono in mano a Caldoro. E al governo: oggi l’ex pm da giugno alla guida della città ha incontrato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano consegnandogli copia della lettera diretta al premier Mario Monti con alcune proposte di modifica alla manovra economica presentata qualche giorno fa. «Per dare credibilità e forza all’azione del Comune – si legge – è necessario avere vicino tutte le istituzioni, in primo luogo il governo. Per questo si propone l’istituzione di un tavolo con la Presidenza del Consiglio».

Il sindaco individua i punti principali del tavolo nella “lettera dei desideri” al presidente del Consiglio: «esclusione dai vincoli del patto di stabilità delle risorse e delle spese sostenute dal Comune per gli interventi finalizzati al ciclo dei rifiuti e per quelli relativi al completamento delle due linee della metropolitana»; «risoluzione delle principali tematiche afferenti il lavoro […] soprattutto dei giovani», «dichiarazione di Grande Evento del Forum delle culture, che renda effettivi i poteri e i compiti della città metropolitana»; «inserimento del Comune quale organismo intermedio per la gestione dei finanziamenti europei»; «procedure agevolate di mobilità o uscita privilegiata per il personale dell’Ent e delle società partecipate in house, con maggiore anzianità anagrafica»; «attuazione della disciplina già vigente per le zone franche urbane in cui il Cipe ha ricompreso l’area orientale di Napoli». 

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