I parlamentari chiedono sacrifici ma cancellano i tagli ai loro stipendi

I parlamentari chiedono sacrifici ma cancellano i tagli ai loro stipendi

Certo, coi tagli alla politica non si ripaga il nostro gigantesco debito pubblico ma il loro fattore simbolico, in un momento di stretta della cinghia per tutti o quasi, cresce col crescere dei sacrifici richiesti. Così la notizia che sarà modificata la norma della manovra che prevede il taglio degli stipendi dei parlamentari a partire da gennaio, è di quelle che non lasciano indifferenti anche se una spiegazione c’è.  

Gli onorevoli si appellano all’autonomia del Parlamento, dicendo che non deve essere il governo a legiferare in materia e promettono che non si tratti di una furbata per rimandare tutto alle calende greche. La manovra prevede che il governo recepisca i risultati del confronto sugli stipendi degli altri parlamenti europei di cui si sta occupando la commissione guidata dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini. La nostra infografica: I parlamentari italiani sono i più pagati d’Europa.

Il «punto di fondo – ha spiegato Pier Paolo Baretta del Pd – è che non può essere il governo a recepire i risultati ma deve essere il Parlamento».  E per il vicecapogruppo del Pdl a Montecitorio, Massimo Corsaro non si tratta di un rinvio a tempo indeterminato. «Si sta lavorando per un emendamento in cui si stabilirà un tempo massimo entro cui la commissione Giovannini dovrà intervenire. Eventualmente la nuova formulazione servirà per dare qualche mese in più di tempo». Punti anche giusti, almeno in teoria, ma data la credibilità di cui godono i nostri parlamentari sono in pochi a non pensare male. 

Le nostre infografiche per approfondire i costi della casta:

I vitalizi e il resto: il Parlamento costa 1,7 miliardi all’anno

In Senato si lavora 40 ore (al mese)

Quanto lavorano i deputati? Quindici ore a settimana

I parlamentari guadagnano di più ma studiano di meno

Il parlamentare e l’uomo qualunque. Vite a confronto

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