La Campania taglia le borse di studio e raddoppia i soldi per i telefonini

La Campania taglia le borse di studio e raddoppia i soldi per i telefonini

NAPOLI – Spese telefoniche raddoppiate, condono edilizio nascosto nelle pieghe del bilancio, più soldi ai gruppi politici: cosa succede alla Regione Campania? In tempi di sobrietà nazionale e di rigore, l’amministrazione guidata da Stefano Caldoro va da un’altra parte? Come al solito, l’ultima settimana dell’anno in Consiglio regionale si è caratterizzata per l’approvazione della manovra di bilancio, atto fondamentale per pianificare l’azione dei mesi successivi. Stavolta però la classica maratona in Aula è stata avvelenata da polemiche sui costi della macchina politico-amministrativa. La finanziaria è di 22 miliari di euro, quasi la metà (circa 10 miliardi) finisce per finanziare e risanare il sistema sanitario regionale, già commissariato da qualche anno. Ma non è questo a generare polemiche, bensì il bilancio del Consiglio regionale: l’organo elettivo nel 2012 costerà 79 milioni d’euro (3 in meno rispetto a quest’anno).

Però qualche dato su cui riflettere c’è. Esempio: per i telefoni in uso agli eletti si va dal mezzo milione di quest’anno agli 1,3 milioni appostati in bilancio per il 2012. Motivo? Occorre cambiare le centraline telefoniche dicono da Palazzo Santa Lucia. In compenso – ricorda Il Mattino di Napoli – si tagliano 12mila euro per finanziare le borse di studio in memoria dei martiri di Nassiriya.

Tagliate, ma sempre presenti ovviamente, le voci per indennità e i vitalizi per i consiglieri: 26 milioni annui, così come ci sono – anche se decurtate – le convenzioni autostradali: i cittadini campani pagheranno 90mila euro. I gruppi consiliari avranno 4 milioni e mezzo, 50mila euro in più. Perché? Quei soldi sono per la voce «capo dell’opposizione». Ovvero per un fantasma. Il capo dell’opposizione nella Regione governata dal centrodestra non esiste: Vincenzo De Luca (Pd), che per il centrosinistra sfidò Stefano Caldoro, si dimise per fare il sindaco di Salerno. E da allora c’è il vuoto.

Infine, le “piccole spese”: 100mila euro tra congressi, convegni e pubblicazioni; 25mila per le consulenze del presidente del Consiglio regionale; 55mila euro per le consulenze dell’ufficio di presidenza.

Non è solo la voce soldi che infiamma gli animi, nell’emiciclo al Centro direzionale di Napoli: in queste ore è condono edilizio. In sintesi: il Pdl ha presentato una proposta che Silvio Berlusconi durante le ultime campagne elettorali ha più volte annunciato all’ombra del Vesuvio: un atto per sanare i piccoli abusi realizzati prima dell’entrata in vigore del piano casa. Apriti cielo: ambientalisti nettamente contro, ma a sinistra, in casa Partito democratico, qualcuno vuole che la discussione si faccia, eccome.

Il centrodestra ha addirittura scritto al premier Mario Monti chiedendo di riaprire i termini per inoltrare le richieste di sanatoria per gli abusi edilizi compiuti entro il 31 marzo 2003 e, in ogni caso, perché sia disposta la sospensione degli abbattimenti che, anche in queste ore, stanno interessando circa 60mila abitazioni. Proprio per sedare gli animi, ieri i capigruppo hanno annunciato che le proposte sul condono non troveranno spazio nella discussione. Questo, però, solo per portare a casa il bilancio prima del panettone. Poi agli inizi del prossimo anno è possibile che la discussione riprenda quota.

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