L’Istituto Europeo di Design ha inaugurato a Milano “Energie visive”, una mostra fotografica realizzata dagli studenti di Milano e Venezia. Gli scatti mostrano “l’occhio disincantato della fotografia sulla crisi e su altri temi”, spiega la curatrice Silvia Lelli, che abbiamo intervistato sullo stato di salute della fotografia. Linkiesta ha selezionato alcune delle fotografie in mostra e ve le presenta in esclusiva. La mostra resterà aperta fino al 31 gennaio 2012 presso la sede IED di via Sciesa 4, l’ingresso è gratuito.
Michelangelo Rossato
Col tempo tutto scompare (quando il cuore ormai tace a che serve cercare)
2011
Giulia Lazzarini
Progetto “Anxiety Explosion”
2011
“Spiegami come il lume della notte,
come il delirio della fantasia.
Spiegami come la donna e come il mimo,
come pagliaccio che non ha nessuno.
Spiegami perché ho rotta la sottana:
uno strappo che è largo come il cuore”
Alda Merini “La volpe e il sipario”
Isabella Sannipoli
Riccardo nel terreno che sta rimboscando.
29 anni, laureato in agraria, continua con la sorella la produzione di vino e olio del nonno Bonaventura, rigorosamente bio.
2011
Progetto Agricultura
Il progetto racconta il fenomeno del “ritorno alla terra” in Umbria. Molti giovani, finiti gli studi, stanno mettendo a frutto le loro competenze e la loro passione per tornare all’agricoltura e farla rinascere con nuove idee e nuova consapevolezza. La crisi finanziaria diventa così opportunità di cambiamento e riscoperta di qualcosa che era andato perduto.
Federico Casu
Il dolore della crisi. Perdere lavoro e denti
2011
Laura Simone
In-Sogno
2011
Cecilia Secchieri
HOPE
Just another chance.
2011
Francesca Zito
Project: “I scream my crisis”
2011
Valentina Mei
Homo-logo
Cercare l’unicità, riscoprirsi parte di una tribù.
2011
Giacomo Bianchi
Limite
2011
Silvia Gelli
Armonie di musica e corpi nelle sale di prova del M.A.S, Milano
La danza. Un intrecciarsi continuo di linguaggi in un’atmosfera di leggerezza, eleganza ed incanto che esalta la forza invincibile della fantasia.
2011
Daniele D’Ari
Eternamente vivo
Io non so come prende forma
una poesia.
Io prendo il fango
della mia vita
e mi sento un grande scultore.
Alda Merini
2011