Nuovo Facebook, una settimana per salvare la privacy

Nuovo Facebook, una settimana per salvare la privacy

Da ieri 800 milioni di utenti nel mondo, tra cui 21 milioni di italiani, possono attivare la nuova Facebook Timeline, ovvero l’ennesima rivoluzione social congegnata negli uffici di Palo Alto, in California. Se siete curiosi, bastano pochi click da questo link. Altrimenti vi basterà aspettare qualche giorno, quando il cambiamento diverrà automatico per tutti.

Fin dai primi sguardi si nota che il cambiamento è epocale. «Il vecchio profilo mostrava gli ultimi quindici minuti della nostra vita. Ora, con Timeline, possiamo vedere tutta la nostra storia, dal momento in cui siamo nati in poi», spiega Mark Zuckerberg, il fondatore del social network. Facebook si trasforma quindi in un diario, che possiamo sfogliare attraverso delle funzioni di ricerca per data, collocate sulla parte destra dello schermo. Intanto, nuove applicazioni ci permettono di condividere le nostre attività: dalla musica che ascoltiamo a quello che stiamo cucinando. E i rischi per la privacy, come si può immaginare, aumentano.

Ma andiamo con ordine, perché le novità sono molte. A partire dalla copertina, ovvero l’immagine-banner che occupa la parte alta della pagina. Facebook ci invita a scegliere «un’unica immagine che ci rappresenti al meglio», in pratica una sorta di biglietto da visita che dia qualche indicazione sui nostri interessi e su quello che ci piace fare. La copertina, pur non sostituendo l’immagine del profilo, le fa perdere un po’ di importanza. Sul suo profilo, Zuckerberg ha inserito una foto del suo cagnolino, Beast. Britney Spears, invece, ha scelto un’immagine del backstage di un concerto, con le truccatrici intente a sistemarle il make-up. 

La rivoluzione però riguarda soprattutto la disposizione di quello che condividiamo con i nostri amici. Aggiornamenti di stato, foto e link, ora, sono tutti legati ad un’unica timeline – una linea verticale che attraversa la pagina – che rappresenta visivamente la collocazione temporale di quello che abbiamo scritto, detto o fatto, dei luoghi che abbiamo visitato e delle fotografie che abbiamo scattato, dal momento in cui ci siamo iscritti a oggi. Sulla destra della pagina appare un sistema di ricerca per data, simile a quello dell’archivio di un blog, tramite cui possiamo sfogliare anno per anno il nostro o l’altrui album di ricordi. Sulla timeline non appaiono solo i nostri post, ma anche le nostre informazioni: dove e quando siamo nati, l’inizio o la fine delle nostre relazioni amorose, il giorno della nostra laurea o quello in cui abbiamo cambiato lavoro.

«La timeline non solo dà all’utente la possibilità di riscoprire tutte le cose condivise in passato e di raccogliere i momenti più importanti della sua vita», si legge sul blog di Facebook. «Gli permette anche di condividere nuove esperienze, come la musica che ascolta o le miglia che percorre ogni giorno». Il social network sta infatti lanciando una nuova serie di applicazioni social che ci permetteranno di condividere le attività con gli amici, senza che questi debbano cliccare su “mi piace” o “condividi”. Sarà il caso dei servizi di musica online Spotify e Rdio, ad esempio, che ripubblicheranno in automatico i titoli delle canzoni che abbiamo fatto partire sul player del nostro computer. Qualcosa di simile avverrà anche con i libri che leggiamo (Kobo), con i film che vediamo (Netflix o Hulu), con quello che stiamo cucinando (Foodily) o con il percorso del nostro jogging giornaliero (Nike+).

Novità in vista anche per quanto riguarda “Places”, la funzione di registrazione geografica che ora trova uno spazio dedicato a lato dell’immagine del profilo. Da oggi, Places riunisce in un’unica schermata tutte le nostre registrazioni in giro per il mondo, tracciando automaticamente una mappa dei nostri spostamenti (o almeno di quelli che abbiamo voluto rendere pubblici). Infine, a lato di ogni post appare una stellina, che ci permette di segnare i nostri “preferiti”. Cliccandoci vediamo che il post si espande fino a diventare a doppia colonna: un modo di dare maggiore visibilità a quello che riteniamo più importante.

Che cosa cambia nella protezione dei nostri dati sensibili? Come è facile immaginare, la timeline pone all’ordine del giorno la questione della privacy. Vi ricordate, ad esempio, di quel video imbarazzante pubblicato da qualche amico due anni fa? O delle foto che avevate scattato insieme alla vostra ex ragazza? Al tempo lo vedevano soltanto pochi e selzionati compagni di scuola. Nel frattempo però la vostra vita è cambiata, i vostri amici sono aumentati e magari anche i vostri gusti non sono più quelli di un tempo. Se avete iniziato da poco un nuovo lavoro, i vostri colleghi non perderanno tempo per andare a cercare qualche retroscena curioso sul vostro passato. Proprio per evitare questo tipo di situazioni, Facebook concede un periodo di transizione tra il vecchio e il nuovo profilo.  Dal momento dell’attivazione, l’utente ha una settimana di tempo per riorganizzare le informazioni della timeline, nascondendo quelle meno opportune e dando visibilità alle altre. Quando il lavoro di sistemazione è finito, è sufficiente cliccare sul tasto “pubblica adesso”. Attenzione però: allo scadere dei sette giorni, il nuovo profilo andrà comunque online, che lo vogliate o no. Se non volete farvi cogliere impreparati, il sito di tecnologia CIO.com ha pubblicato un piccolo manuale dal titolo “Important Privacy Settings to Adjust Now“.

Le reazioni al nuovo profilo si dividono tra entusiasmo e preoccupazione. Anche se, almeno per ora, prevalgono i commenti positivi. «La struttura “a diario” mi è piaciuta da subito» spiega Cinzia, 25 anni. «Le nuove funzioni, poi, sono fichissime, in particolare la possibilità di scegliere un’immagine-copertina della pagina. L’immagine del profilo, ormai, è out». Sara, 35, del nuovo Facebook apprezza le opportunità di personalizzazione: «Ora Facebook offre possibilità grafiche molto ghiotte, utili in futuro soprattuto per le pagine. A quel punto una band, un brand o chi per esso, potrà giocare molto di più con lo spazio, la grafica, gli elementi visuali e via dicendo. Insomma, Facebook sarà più simile a un sito». Ma c’è anche chi non si fida: «Queste novità aumentano parecchio il livello di intrusione di Facebook sui nostri dati sensibili» dice Marco, 21 anni ancora da compiere. «In particolare bisogna stare attenti alle nuove applicazioni, che tracciano una mappa molto dettagliata dei nostri gusti e dei nostri interessi». Intanto, la migliore definizione è apparsa su un blog americano, che ha definito il nuovo Facebook «bellissimo e spaventoso allo stesso tempo». Chi avrà ragione? Intanto, il primo successo per Zuckerberg è arrivato: in Italia, ieri sera, l’hashtag #timeline era il top trend su Twitter.