Da due a quattro miliardi di euro. E’ questa la cifra che il governo Monti deve trovare, nel minor tempo possibile, per far quadrare i conti della manovra appena varata. Se ne sono accorti i tecnici della Camera dei deputati che hanno lanciato l’allarme nel dossier dedicato al provvedimento. Al centro del caso c’è la tassazione sui capitali scudati. Un’imposta dell’1,5 per cento che secondo i conti dell’esecutivo avrebbe fruttato poco più di 2 miliardi di euro (i capitali “rientrati” in Italia nell’ultimo decennio ammontano a 182 miliardi di euro). Ma che adesso gli economisti di Montecitorio ritengono “di difficile applicazione”: è passato tempo e quesi soldi rientrati potrebbero essere diventati nuovi investimenti e non essere quindi “richiamabili”. Come se non bastasse nelle ultime ore le commissioni – d’accordo con il governo – avevano ipotizzato un aumento al 3 per cento dell’imposta una tantum. Un incremento sufficiente a garantire l’indicizzazione delle pensioni fino a 1.400 euro. Altri 2 miliardi di euro andati in fumo.
Adesso si cerca di correre ai ripari. Bisogna trovare nuovi fondi per tenere invariati i saldi della manovra. E, se possibile, fare quelle correzioni che permetterebbero di ottenere un maggiore equità. Almeno due i capitoli su cui la politica ha chiesto di intervenire: previdenza e Ici. “E’ prioritario ridimensionare il blocco dell’indicizzazione delle pensioni – chiarisce il relatore del Pd Pier Paolo Baretta – Per garantire che dall’applicazione di tale misura siano esclusi tutti i pensionati a rischio povertà”. Il relatore del Pdl Maurizio Leo, invece, propone di rinviare di almeno un anno la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa. Ma dove prendere i soldi? Pd e Pdl stanno lavorando per presentare entro domani un numero limitato di emendamenti. Le proposte non mancano.
La commissione Lavoro di Montecitorio avrebbe già individuato una strada. L’obiettivo è quello di introdurre un contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro: i trattamenti di almeno venti volte il minimo Inps. In aggiunta potrebbe nascere un contributo anche per le baby pensioni, limitato all’importo eccedente il minimo. Entità della modifica: poco più di un miliardo di euro. La cifra minima per elevare lo stop all’indicizzazione fino alle pensioni di 1.400 euro.
Vale 4-5 miliardi di euro la proposta del Partito democratico di indire un’asta sulle frequenze tv. Al momento l’assegnazione delle nuove frequenze – “liberate” dal passaggio analogico-digitale – non prevede alcun ritorno economico per lo Stato. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani insiste molto su questo tema. Una modifica che tanti all’interno del centrosinistra considerano necessaria. “Basterebbe da sola per dare più equità alla manovra – spiega a Linkiesta il responsabile Cultura e Informazione del partito Matteo Orfini – . Le risorse ricavate potrebbero andare a vantaggio delle fasce più deboli, ma anche incentivare la crescita attraverso un piano di investimento su cultura e “saperi”.”
Più difficile trovare un accordo sulla proposta bipartisan che chiede l’introduzione dell’Ici sugli immobili di proprietà ecclesiastica. Tante – e provenienti sia dal Pdl che dal Pd – le voci di chi si è dichiarato favorevole all’ipotesi. Difficile quantificare l’entità di questo intervento. Stando alle statistiche del servizio studi dell’Anci – l’associazione dei comuni italiani – l’Ici (presto Imu) non pagata sugli edifici della Chiesa ammonterebbe a circa 6-700 milioni di euro l’anno. Una cifra molto minore se venissero tassati solo gli immobili non funzionali al culto (quelli a carattere commerciale).
Ci sono altre proposte di modifica al centro del dibattito in questi giorni. Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà e Italia dei Valori spingono con insistenza per la riduzione delle spese relative alla Difesa (20 miliardi solo per quest’anno secondo le stime dei dipietristi). Tagli che andrebbero dirottati direttamente al comparto Welfare. Per coprire il buco della mancata tassazione sui capitali scudati basterebbe bloccare i programmi per l’acquisto di navi da guerra (5 miliardi), ha spiegato il leader ecologista Angelo Bonelli. Aiuterebbero sicuramente ad “ammorbidire” i sacrifici chiesti agli italiani i 18 miliardi di euro che Antonio Di Pietro denuncia essere stati accantonati per l’acquisto di un centinaio di aerei da guerra JSF F35.
Per il finiano Italo Bocchino diverse decine di miliardi potrebbero essere ricavate dai tagli alla spesa pubblica improduttiva. “Come i 40 miliardi di finanziamento a fondo perduto alle imprese, che nascondono tanti sprechi e troppe ruberie”. E’ più complicato ipotizzare l’entità della misura che il vicepresidente del Pdl Osvaldo Napoli propone di inserire nella manovra. Intervento non certo nuovo. Che spunta fuori ad ogni manovra economica. “A titolo personale – ha spiegato stamattina il berlusconiano – Sarei favorevole a che i comuni possano tassare la prostituzione. E’ un tema delicato che richiederebbe ampio consenso. Sono favorevole, a patto che il fenomeno venga regolamentato per legge. Non ho nessun timore a dirlo”.