Avevano già fatto parlare di sé a ottobre, quando in seguito alla battuta di Silvio Berlusconi di ribattezzare il Pdl «Forza gnocca», avevano creato proprio con quel nome una pagina fotocopia di quella del Popolo della libertà. La ragione della beffa? Spostare attraverso una lettera pubblicata sul portale fasullo l’attenzione dei media italiani, totalmente concentrati sulla battuta dell’ex premier, da una parte sulla difficile condizione dei giovani, troppo spesso costretti a lasciare l’Italia per inseguire i loro sogni, dall’altra sulla morte di Steve Jobs, modello per chi come loro ha progetti ambiziosi.
Ora, da quello stesso indirizzo, Michele Mastroianni e Stefano Mendicino, questo il nome dei due giovani imprenditori, tornano a far sentire la loro voce per parlare ancora una volta dell’Italia e delle sue miopie, della chiusura di un Paese dove spesso il vecchio soffoca il nuovo e dove crescere e innovare è sempre più difficile. Se l’autunno scorso l’amarezza dei due startupper riguardava la scarsa attenzione dedicata alla morte del «più grande visionario della società moderna», ora invece in una lettera aperta a Fabio Volo raccontano di essere stati contattati dai legali della casa editrice Mondadori per violazione del copyright e della proprietà intellettuale. Il motivo? Avere creato e messo in vendita un’applicazione per smartphone contenente le più belle frasi dei romanzi dello scrittore. Carta e penna alla mano Mastroianni e Mendicino sottolineano da una parte quanto poco avrebbero copiato:
Tu hai scritto 6 libri di 200 pagine (mediamente), se consideri che ogni pagina contiene circa 35 righe e che una frase della nostra applicazione è lunga più o meno un rigo di uno dei tuoi libri, è facile calcolare che avremmo potuto attingere a circa 35x200x6 = 42.000 frasi! L’applicazione incriminata conteneva (l’abbiamo rimossa) circa 150 frasi, quindi sarebbe come dire che sei stato “violato” allo 0,35% (150/42.000). In Italia è legale fotocopiare fino al 15% di un libro, tu stesso utilizzi nei tuoi citazioni di altri autori e la maggior parte di quelle frasi incriminate si trova liberamente sul web.
E dall’altra quanto probabilmente hanno fatto guadagnare:
In questi mesi abbiamo venduto circa 600 app ai tuoi fan (vendite che ci hanno permesso di guadagnare ben 400€! In pratica se avessimo dovuto offrire una cena a te e ai tuoi 9 avvocati con i guadagni che tanto hanno infastidito te e la tua casa editrice, non avremmo potuto!). In ogni caso, le 600 persone che hanno usato l’applicazione in questi mesi hanno condiviso oltre 5.000 frasi su Facebook attraverso i loro messaggi di stato. Sai che cosa significa questo? Semplicemente che, supponendo che ogni utente Facebook di questi 600 abbia 150 amici (calcolo per difetto), le frasi più belle dei tuoi libri sono state lette da circa 750.000 persone (5.000×150).
Viral marketing. Così viene chiamata quella tipologia di promozione che sfrutta le potenzialità della rete e dei i social network per garantire la diffusione di un marchio. Una forma di pubblicità ben pagata (le stime parlano di 1.07$ per ogni like ottenuto su Facebook) che si basa sull’inarrestabile passaparola generato dalla rete e che oggi, ai tempi dell’egemonia di Facebook e Twitter, sembra rappresentare una componente imprescindibile per una campagna che voglia raggiungere proprio quei giovani di cui lo stesso Volo tanto spesso parla nei suoi libri.
Puoi chiedere agli esperti di marketing che ti circondano quanto vi sarebbe costata una campagna social per raggiungere oltre 750.000 persone con le frasi più belle dei tuoi libri? Quanto avrebbe portato in termini di vendite una campagna del genere? (…) La delusione più grande è scoprire che una persona come te che ha sempre fatto “battaglie’ contro i modi di pensare obsoleti e che ha più di 260.000 followers su Twitter poi dimostri di non capire cosa siano davvero i social media e si perda in queste ridicole battaglie di Davide contro Golia. Sono proprio queste battaglie ridicole che non permetteranno mai all’Italia di crescere e ai giovani italiani di costruirsi un futuro. Questo vostro essere forti con i deboli e deboli con i forti non permetterà mai alle nuove generazioni di creare valore. Perché voi siete i forti e noi giovani siamo i deboli (per adesso…)!
Così mentre in Senato è stato trovato l’accordo su un emendamento del decreto liberalizzazioni che permetterà ai giovani di costituire una società senza capitale e senza dover chiedere grossi prestiti alle banche – basterà un euro – e mentre le grandi testate corrono a creare le proprie applicazioni Facebook, spiace vedere che non tutti si dimostrino così aperti al futuro e all’innovazione. Il potenziale dei giovani è immenso, ma affinché frutti è necessario lasciare che si esprima, ricordando che anche tanti “giganti”, come ad esempio Bill Gates, sono partiti dal garage di casa.
La parte alta della home page di www.forzagnocca.it con la lettera aperta a Fabio Volo