È morto il padre del Commodore 64. Jack Tramiel, nato nel 1928 in Polonia, da una famiglia polacca, ebreo, emigrato negli Stati Uniti insieme alla famiglia nel 1939.
Una vita che sembra fatta per incarnare il sogno americano. E Jack fa proprio questo: inventa semplici calcolatori che – a differenza delle ingombranti macchine di terza generazione degli anni ’70 – possono essere collegati con facilità alla TV di casa, segnando una rivoluzione e la nascita dell’alfabetizzazione informatica di un’intera generazione.
Il Commodore 64 esce nel 1982, ad appena un anno di distanza dal primo PC IBM. La Apple arriva terza in classifica, nel 1983.
Il Commodore ha un’interfaccia estremamente semplice e intuitiva. Uno schermo blu saluta l’utente, con il suo caratteristico quadratino lampeggiante, in attesa di istruzioni. Possiede solo 64 Kilobyte di memoria Ram, quanto il peso di questo articolo in formato word, per intenderci. Ma è in grado di far girare programmi complessi e – udite udite – di essere programmato direttamente dall’utente tramite il suo sistema operativo, il Basic.
Subito è un grandissimo successo. Il C64 è il computer più venduto al mondo, anche grazie alla sapiente strategia di mercato: lo si può trovare nei grandi magazzini e nei discount, è semplice da usare ed è per tutta la famiglia. Nel 1986 vende 10 milioni di esemplari.
La maggior parte dei primi “nativi digitali” (quelli nati negli anni ’80) hanno probabilmente mosso i loro primi passi su una delle macchine di Tramiel, il Vic 20, il C64, con il suo rumoroso lettore di cassette a nastro magnetico, o sul più avanzato Commodore 128, che aveva già i primi “dischetti”, oggi paleontologia informatica, da 5 pollici e mezzo.
Purtroppo la creatura non portò solo gioie al suo inventore: nel profetico anno 1984, Tramiel è costretto a lasciare la Commodore per attriti interni. Fonda allora una sua società e acquisisce la Atari. Ma anche qui è sfortunato e si lascia sfuggire il ramo dei videogiochi, che sarà acquisito con il nome di Amiga, guarda un po’, proprio da Commodore.
Disavventure personali a parte, Jack Tramiel ha rappresentato per l’informatica e per il mondo del gaming quello che è stato Ford per l’industria statunitense – in generale – e delle auto – in particolare. Il Commodore 64 è stata la sua Modello T. Stessa linea semplice e squadrata. Stesso successo globale. E, da allora, la nostra vita quotidiana non è stata più la stessa. Migliorata? Chissà. Comunque, grazie, “Commodoro”.