Ops, l’Italia al femminile scopre che il grande fioretto si può praticare anche a Monza. O meglio lo si è sempre fatto ma Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Elisa Di Francisca e tante altre compagne avevano fatto pensare negli ultimi tempi che le ragazze che sceglievano di impugnare il fioretto lontano dalle Marche sarebbero risultate sempre perdenti. Oddio a giudicare da come è andata la finale olimpica con Arianna Errigo battuta all’ultima stoccata dalla jesina Di Francisca hanno sempre ragione le marchigiane. Però c’è tempo. E la Errigo è il futuro perché di anni ne ha soltanto ventiquattro e l’argento di Londra è solo una delle tante medaglie già conquistate ed ancora da vincere.
All’attivo anche il mondiale a squadre di Antalja 2009 e Parigi 2010 oltre all’argento individuale iridato conquistato sempre in Francia. Carabiniere, ed anche questo è una nota distintiva rispetto a tutti i poliziotti e le poliziotte che frequentano le sale di scherma. La più piccola del gruppo, il cucciolo del dream team, ha imparato come una spugna dalle colleghe più grandi di lei. Gara dopo gara, coppa dopo coppa, e oggi alle Olimpiadi. Dalla Vezzali ha preso la costanza nell’allenamento. Dalla Di Francisca la forza mentale anche se con la seconda condivide spesso la camera e questa finale è proprio un cambio di generazione. Il suo pregio schermistico è la creatività, le piace una scherma più d’attacco e di velocità, più estrosa. Tante volte negli assalti non si arriva a 15 punti.
Non aspetta mai l’errore dell’avversario, vuole essere lei a cercare la stoccata, si diverte di più e diverte il pubblico. Ma questo a volte diventa il suo difetto: avere poca pazienza. Come nella vita, vuole tutto e subito. Tre anni fa si era anche messa in testa di cambiare il fioretto femminile. Forse ci sta riuscendo. Le manca un gradino del podio. Se ne parla a Rio 2016. Se non avesse fatto la fiorettista forse si sarebbe iscritta a design industriale. Ma la scherma in fondo è un disegno, è volontà di dipingere nell’aria: un assalto, una curva e l’affondo con la voglia di cambiare il mondo dei ventenni. Da Muggiò, Brianza, Canton Ticino passando per Monza ed una palestra di Como dove si allena. Giovane e visionaria. Non a caso in camera un poster ce l’ha: è quello di Valentino