Cari grillini, se non vi sta bene Casaleggio, ribellatevi. Sennò tacete

Cari grillini, se non vi sta bene Casaleggio, ribellatevi. Sennò tacete

Ragioniamo sui soggetti in campo. Secondo malevolenze diffuse, il Movimento 5 Stelle sarebbe commissariato da tal Casaleggio, un signore che almeno sotto il profilo tricologico ambirebbe a essere identificato come Guru. Nella sua diabolica e perversa strategia comunicativa, questo signore avrebbe addirittura creato la figura di un Sottoguru, nella persona di Beppe Grillo, vero anello di congiunzione carnale con il popolo dei bravi ragazzi.

Il Sottoguru, un filo più conosciuto del Guru, agiterebbe i ragazzi a uso e consumo del Casaleggio, facendo però credere l’opinione pubblica d’essere l’unico, autentico, genuino, agitatore del Movimento. Ammetterete che come prima sceneggiatura già non è male. Ma con tale sceneggiatura, la conclusione più ovvia sarebbe che Beppe Grillo è un povero pupazzo nelle mani di questo signore (e personalmente dovrei rimangiarmi tutte le risate autentiche che mi sono fatto negli anni ai suoi spettacoli. Pupazzo anch’io, di conseguenza).

Seconda sceneggiatura. Guru e Sottoguru in realtà non esistono, almeno gerarchicamente, ma sono pura invenzione dei nemici di M5S. L’anima nera dunque non ci sarebbe, ma i due furbastri giocano all’equivoco con riconosciuta abilità tenendo così alta l’attenzione sul Movimento. Casaleggio e Grillo si spartiscono gli ambiti con precisione millimetrica, l’uno nella «formazione» tecno-sociale della massa, l’altro – trascinatore nato – nella gestione politica di una forza dirompente che può “spaccare” alle prossime elezioni, rovesciando gli equilibri.

Terza sceneggiatura. Casaleggio è totalmente nelle mani di Grillo, che ne dispone a piacimento, sfruttandone soprattutto le competenze tecnologiche.

Probabilmente, nessuna di queste tre ipotesi è totalmente vera, ma la realtà ne comprende pezzi di ognuna.

Sembra incredibile, ma adesso è tutto nelle mani di voi ragazzi. Non dei Fàvia della situazione – l’amico si sta godendo le ultime, effimere, briciole di celebrità – ma nelle mani di tutti quelli che sono altamente insofferenti o refrattari a qualsiasi forma di manipolazione, anche alle sottili arti pervasive (o invasive) del signor Casaleggio, o a quelle entusiasmanti e demolitorie di un fuoriclasse della semplificazione com’è Beppe Grillo.

Tocca ai ragazzi assumersi responsabilità che sino a oggi non sono state di loro proprietà, scippate ai loro cervelli da persone più grandi, in termini di età, di esperienza, di rapporto con i poteri. Ciò non significa ribellarsi definitivamente al leader maximo, che qui definiremo in Beppe Grillo e non in Casaleggio (almeno per i ragazzi), ma mostrargli in modo fiero e responsabile quell’elemento di irrequieta indipendenza che è alla base di un movimento forte e orgoglioso. Se davvero avete nel cuore l’idea che con Beppe Grillo alla testa dell’esercito si possono fare grandi cose per il Paese, bene, allora ditegli in faccia di disfarsi del Guru! Altrimenti, basta lamenti a mezza bocca, a microfoni più o meno accesi, con quell’aria immatura di chi vive in una bolla senza rendersi perfettamente conto che le cose si stanno facendo serie, molto serie e che il gioco in qualche modo va governato (un pacco di voi andrà in Parlamento, questo almeno vi è chiaro?).

Sottraetevi, insomma, a quel sottile ricatto che ha fatto di noi ragazzi di un tempo dei replicanti, sì molto appassionati, ma pur sempre replicanti le parole di altri, di quei maestrini cui consegnammo senza ricevuta di ritorno parte dei nostri destini politici e sociali. Non si possono rivedere – oggi – meccanismi che appartengono al secolo scorso, non solo perché lo era davvero il secolo scorso, ma perché sembra davvero che sia passata una vita da quei giorni (anche magari felici).

Non ci si può far governare neppure un minuto da questo signor Casaleggio, se davvero lo si ritiene colpevole di etero-dirigere le azioni del movimento, lo spostamento dei cervelli, la scelta delle persone. Ma non si può neppure pensare che il generale riconosciuto da tutti voi, e cioè Beppe Grillo, possa vivere tranquillamente il suo tempo senza farvi capire la forma, la profondità, i rapporti di forza, che lo legano a un personaggio del genere.

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