Tutte le contraddizioni di Sky Ferreira

Non è la prossima Lindsay Lohan

Non è successo tantissimo tempo fa, ma sembra un’altra vita: una persona molto lontana dal mondo della musica (e dal mio, in genere) mi disse che dovevamo «davvero parlare di Sky Ferreira» su un certo giornale. Era la prima volta che sentivo quel nome ma, nella mia povera e semplice testa, la bionda ninfa di Los Angeles venne istantaneamente associata ai dischi che piacciono alla gente che piace e dunque schifata. Nonostante questo, da professionista ubbidiente, andai a guardarmela un poco, questa Sky Ferreira: era una ragazza con un viso maledetto e alcune canzoni smaccatamente pop, amica — guarda caso — di Terry Richardson, Hedi Slimane e compagnia bella. Una cantante, sì, ma anche una modella (per CK One) molto, molto giovane con due EP carucci fuori e alcuni video che sembravano usciti dalle pubblicità di American Apparel. «Ah, ecco», pensai tra me e me. Così, non è che non mi interessai al suo talento; diedi per scontato che non ne avesse. Che fosse uno di quei casi in cui è l’immagine a contare, specie se particolarmente vincente. Feci di testa mia, e non ne scrissi.  

Oggi, 2013. Leggo che è uscito il disco — il primo vero e proprio — di Sky Ferreira e la copertina, firmata dal regista Gaspar Noé, mi seduce istantaneamente. La ormai ventunenne fanciulla che ai tempi sembrava poco interessante guarda un punto indecifrato, mentre l’obbiettivo la cattura sotto la doccia con il rossetto rosso acceso, un tantino sbavato, e un seno scoperto. È una gran bella foto. E l’album, è facile accorgersene digitando Night Time, My Time su Google, ha ricevuto una valanga di consensi. Basta metterlo su per venire investiti da una cascata di riferimenti alla musica che noi — generazione dei nati nel 1980 — ascoltavamo nelle nostre camere da letto di ragazzini: Madonna, Joan Jett, Martika, i Roxette, Cyndi Lauper. Soprattutto Cyndi Lauper. Fa un effetto strano. Verrebbe voglia di andare da Sky Ferreira e dirle: «Ehi, ma che ne sai tu di quella roba? Sei nata un quarto d’ora fa» (ma passa subito; basta ricordarsi di quelli che dicevano a noi: «Ma come fai ad amare i Jefferson Airplane? Non eri manco un’idea nella testa dei tuoi sciagurati genitori»).

La curiosità relativamente a Sky Ferreira cresce; viene spontaneo chiedersi da dove venga un disco come Night Time, My Time. È una delle cose più strane sentite quest’anno: freddo, celebrale, post-adolescenziale, maturo, derivativo, originale, bollente. Un cumulo di contraddizioni che scoppiano nelle casse del computer, o in quelle dello stereo. Una manciata di canzoni che raccontano di quanto questa ragazza si adori e si detesti, di quanto lei stessa sia il risultato della dissonanza che si percepisce guardandola. La sua è una specie di innocenza torbida. Una gioventù esuberante e sbagliata che non fa prigionieri. Tranne uno: lei.

Così vado giù e più giù, rotolo nella tana del coniglio della vita — o della sembianza di vita che traspare dalle interviste e tonnellate d’inchiostro versate sul suo conto — di Sky Ferreira: cresciuta dalla nonna parrucchiera che ha lavorato per l’amico di famiglia Michael Jackson, la ragazza non parla praticamente fino ai quattordici anni e poi esplode, fa della musica la ragione per cui alzarsi dal letto. Mette le sue canzoni su MySpace, si fa notare dalle etichette che immediatamente vogliono fare di lei una specie di Hannah Montana, ma decide di passare subito alla fase due della maggior parte delle ragazze Disney. Così sboccia, facendo il dito medio a tutti. E guadagnando quel surrogato di estetica punk, quell’allure anni Ottanta e quella presenza comunque assai modaiola che la definisce come uno dei personaggi del momento.

Intanto, scopro nel bellissimo articolo pubblicato da Fader, Ferreira viene molestata una varietà di volte da una schiera anonima di persone che termina con il suo vicino di casa. E viene arrestata, con il suo ragazzo attuale, il cantante dei DIIV, per possesso di ecstasy. Viene rilasciata dietro cauzione e ne parla con Cat Power a telefono. Il giorno dopo lei e il fidanzato cantano Nude as the News a un pubblico che la dà già per la nuova Lindsay Lohan o Amy Winehouse. Sky Ferreira si difende, fa la faccia dura, dice che non è una drogata, che si stava solo divertendo. Che si è rotta le palle di internet, della gente, della celebrità. Quel che ne viene è quell’aria perennemente scazzata che ormai è un po’ la sua cifra, come se fosse una Taylor Momsen molto meno antipatica, ma ugualmente intrigante e perduta, giovane e annoiata. O quel che vi pare. 

Il disco, intanto, è bello forte. Quella persona che mi aveva detto di ascoltare Sky Ferreira già un paio d’anni fa — quella lontanissima dal mio mondo, che di musica non capiva un tubo — aveva ragione. E io torto.

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