È di 243 uccisi, tra cui decine di donne e bambini, il bilancio ancora provvisorio dei raid aerei compiuti dal regime negli ultimi tre giorni nella regione di Aleppo, in Siria, dove la guerra civile non ha tregua. Ma oltre a questo, il Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Cdv), fornisce anche sul proprio sito il numero totale delle vittime della guerra siriana aggiornato giornalmente. Al 18 dicembre 2013 sono 81.850 i martiri, cioè le vittime delle forze pro Assad, cui si aggiungono i circa 12.000 morti tra i governativi.
Il Centro di documentazione ha iniziato a diffondere il conteggio giornaliero delle vittime da aprile 2013. La classifica divide i «martiri», cioè le «persone che sono state uccise dalle forze del regime e dai criminali, dalle «perdite del regime», ovvero i civili, militari, miliziani shabbiha e agenti dei servizi di sicurezza morti in difesa del regime del presidente Bashar al Assad.
I MARTIRI
I martiri vengono divisi a loro volta tra civili e non civili. I primi sono tutti i civili siriani forniti di documenti che si pensa siano stati uccisi dalle forze del regime. I non civili includono ufficiali e soldati di Assad disertori e volontari del Free syrian army, l’esercito di liberazione siriano. Ma tra i non civili ci sono anche altri elementi armati di brigate e battaglioni non direttamente affiliati al Free syrian army, e i combattenti stranieri che combattono contro le forze del regime.
I MARTIRI DAL GENNAIO 2011 Al 18 DICEMBRE 2013
LE PERDITE DEL REGIME
Le perdite del regime, ossia tutti quei civili, militari, miliziani shabbiha e agenti dei servizi di sicurezza morti in difesa del regime del presidente Bashar al Assad sono, secondo il Centro di documentazione delle violazioni in Siria 11.983.
VITTIME DI ATTACCHI BOMBA PER GENERE ED ETÀ
Sul sito dell’associazione sono presenti le cifre aggiornate giornalmente dei martiri, delle perdite di Assad, dei detenuti e delle persone di cui si sono perse le tracce.