Torna Mi Ami Ancora, il festival invernale di Rockit

Musica d'inverno

Se vivi a Milano e conosci un po’ di gente che lavora con la musica, al Mi Ami (l’ormai storico festival organizzato da Rockit) ci vai e non perdi un’edizione. Se non conosci gente che lavora con la musica ma vai ai concerti, probabilmente non perdi un’edizione. Il fatto è che ci vai anche se normalmente non vai ai concerti; ci vai anche se non è proprio il tuo ambiente. Ci vai perché ci si va. È questa la potenza del Mi Ami, che negli anni è diventato davvero qualcosa di più di un semplice festival; è diventato un momento di raccolta con una poetica specifica che include i baci, le carezze, primi incontri, la musica italiana importante in città e la città stessa.

Stasera c’è il Mi Ami Ancora, la versione biennale e invernale (la sede sono gli EastEnd Studios di via Mecenate) di quello che succede al Magnolia all’inizio dell’estate; ma si tratta non di meno di una grande macchina festivaliera. Almeno, così ho detto al direttore di Rockit Stefano “Fiz” Bottura che ha risposto: «Il fatto di fare il Mi Ami Ancora non tutti gli anni, ma un anno sì e uno no, aiuta a fare le cose per bene. Siamo alla quarta edizione e per la seconda volta siamo agli EastEnd Studios, quindi alcuni meccanismi iniziano ad essere un po’ più rodati e quindi il livello di stress generale è leggermente più contenuto. La cosa bella e che potrebbe anche sorprendere è che la macchina festivaliera, come dici tu, in realtà è molto più ridotta di quello che pensi; siamo meno di una decina di persone che si occupano di tutto, dalla logistica alla grafica alla comunicazione al volantinaggio (certo poi in serata lo staff arriva a superare le 50 unità contando baristi, tecnici, facchini etc.), ma il cuore organizzativo, diciamo così, sta tutto attorno a un tavolone di una stanza in via Ostiglia 8…».

Ho chiesto a Stefano se in redazione a Rockit erano sempre più agitati, o allegri o in ansia man mano che s’avvicinava il 15 febbraio: «Be’, siamo esattamente tutte quelle cose che hai scritto, e tutte insieme, giusto per essere un po’ confusi! Siamo sempre molto contenti ed elettrici, siamo ovviamente in ansia quel tanto che basta nello sperare che i numerini nel file excel alla fine della serata siano buoni. Tutto nella norma per chi organizza serate, piccole o giganti che siano non cambia, quel mix di emozioni è sempre lo stesso. Poi c’è la consapevolezza che noi facciamo le cose al meglio delle nostre possibilità e che quindi, alla fine, abbiamo poco da rimproverarci comunque vada. Quindi sì, super carichi e con la voglia di far festa (oltre che di lavorare duro!)».

Qualche informazione: le porte si aprono alle 18 e la festa finisce alle 3.30. Il festival è interamente al coperto e si entra alla modica cifra di 15 euro. Tra gli artisti ci sono i Bluebeaters, I Cani, M+A, gli Ackeejuice Rockers, The Lovecats, i Be Forest e un mucchio di altra gente. Nel “tropical guardaroba” metto dischi anche io assieme a Fabio De Luca, Dietnam, Boner, Alberto Scotti e Alessandro Baronciani.

Per chiudere, ho domandato sempre a Stefano Bottura se c’era qualcosa che lo emozionasse particolarmente di questa edizione del Mi Ami Ancora. «Gli occhi della gente. Sembra una smanceria ma davvero vedere la gente con gli occhi che brillano è una figata che metà basta. Poi ci sono tante piccole chicche di live che consiglio a tutti di non perdersi (oltre alla polenta e salsiccia che mi viene fame solo a pensarci)».

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