Apple spende: Beats è l’acquisto più costoso di sempre

Apple spende: Beats è l’acquisto più costoso di sempre

Ci è voluto qualche giorno in più del previsto, ma alla fine l’annucio dell’ufficialità da parte di Apple è arrivato. Per la “modica” cifra di 3 miliardi di dollari, la società di Cupertino compra Beats, una delle aziende leader del mercato della produzione di cuffie e dello streaming musicale, fondata dal produttore musicale Jimmy Iovine e dalla stella dell’hip hop Dr Dre«La musica ha un ruolo importante nelle nostre vite  — ha dichiarato il Ceo di Apple — e occupa un posto speciale nei nostri cuori all’interno di Apple. Per questo motivo continueremo a investire in questo settore». Per Apple si tratta inoltre dell’acquisto più oneroso della sua storia, ma anche un radicale cambio di rotta per Tim Cook e soci, da sempre ostili nei confronti di una politica commerciale fatta di acquisti di alto profilo

Se infatti si guarda a tutti gli acquisti fatti nella storia di Apple, si capisce quanto sia in controtendenza rispetto a tutte le altre quest’ultima mossa. Mai cifre così alte furono neanche lontanamente sfiorate in passato, a conferma di ciò basti pensare che l’operazione che ha portato al maggior esborso di denaro da parte di Cupertino è stata quella per l’acquisto di NeXT computer nel 1997, costata “solo” 400 milioni di dollari. Da allora in poi soltanto shopping low cost.

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Fino al momento in cui è arrivato quello che abbiamo definito un cambio di rotta: a dieci anni di distanza dai giorni in cui Steve Jobs si apprestava a trasformare l’universo del mercato musicale, con il lancio dello store iTunes e del rivoluzionario lettore musicale iPod, sembra che dalle parti di Cupertino ci sia il bisogno di guardare altrove per continuare a rimanere protagonisti della scena tecnologica mondiale. Da una parte c’è la necessità di combattere la concorrenza di Samsung, che grazie alle martellanti campagne marketing per il lancio dei suoi ultimi dispositivi, ha inferto un colpo notevole alle vendite di iPhone e alla diffusione di iTunes. Dall’altra si sente la necessità di dare un segnale di risposta alle roboanti operazioni di mercato che hanno messo a segno negli ultimi tempi i rivali Facebook, Amazon e Google. Tra gli esempi più rappresentativi va citato l’acquisto di WhatsApp da parte della società di Mark Zuckerberg per 19 miliardi di dollari, o ancora quello di Nest Labs per 3,2 miliardi da parte di Google.

Altro punto fondamentale che potrebbe giustificare un acquisto di tale portata, riguarda la necessità di conquistare un segmento di mercato all’interno dei servizi streaming di abbonamento musicale, che al momento rappresentano la più ampia area di crescita per l’industria musicale. Una mossa suggerita forse dal fatto che i download da iTunes sono scesi del 2%, pari ad una cifra di introiti di poco più di tre miliardi di dollari, anche se comunque lo store musicale di Apple rimane ancora il maggiore servizio di download musicale al mondo. Infatti Apple fino ad oggi si è limitata a vendere musica, senza proporre mai un servizio in abbonamento illimitato, in modo tale da poter competere con i rivali del settore come ad esempio Spotify. Le maggiori entrate per Apple oggi derivano principalmente dalla vendita di applicazioni e molto meno da quello dei brani musicali.

Ecco perché Tim Cook ha pensato seriamente al fatto che Apple necessitava di un aiuto esterno, anche in conseguenza dei risultati deludenti – tesi sostenuta perfino dagli addetti ai lavori – ottenuti da servizi come iTunes Match e iTunes Radio. Prendere il controllo di Beats Music significa far fare un salto di qualità, dal punto di vista del valore finanziario, anche a Beats stessa, che recentemente ha ricevuto un finanziamento da parte di Carlyle di cinquecento milioni di dollari e aveva valutato il suo valore netto in un miliardo di dollari. Lo stesso Jimmi Iovine poi potrebbe occupare un ruolo strategico – si pensa a quello di “special advisor” – all’interno della azienda di Cupertino.

C’è però anche un retroscena interessante in tutta questa vicenda: sembra infatti che dell’acquisizione di Beats da parte di Apple ne avrebbe potuto giovare un’altra grande azienda tecnologica, che propone prodotti competitivi nel mercato degli smartphone. Si tratta di Htc: con questa mossa infatti Apple avrebbe potuto salvare dal crollo Htc, che fino al 2013 manteneva una quota di controllo in Beats Electronics. Nel 2011 infatti Htc ha acquistato il 50,1% delle azioni di Beats per una cifra che supera i trecento milioni di dollari, ma nel 2011 a causa proprio del boom di vendita di smartphone da parte di Apple e Samsung, le azioni di Htc hanno avuto un crollo di quasi l’80 per cento. Oggi però, confermate le cifre dell’acquisto della società di Iovine da parte di Apple, quel 50,1% varrebbe 1,5 miliardi di dollari, ovvero il 318% dell’investimento iniziale. Insomma dalle parti di Taoyuan c’è poco da stare allegri.

Dopo tanta attesa quindi è arrivata finalmente l’ufficialità dell’operazione, il che significa l’avvio di una nuova sfida dalle parti della Silicon Valley. Con questa operazione infatti è stata sdoganata anche da parte di Apple la grande lotta delle acquisizioni, in un mercato in continuo fermento dove, pare che, chi si ferma è perduto.

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