Biscotti senza glutine, birra analcolica, car sharing e bike sharing. Sono i nuovi ingressi eccellenti nel paniere Istat di riferimento dei prezzi del 2015, in base al quale si calcolerà l’inflazione. Nell’elenco entrano anche il caffè al ginseng (quello del bar) e l’assistenza fiscale per il calcolo delle imposte sull’abitazione, mentre escono navigatore satellitare, impianto HiFi, registratore DVD e corso di informatica.
I prodotti che compongono il paniere utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) e per le famiglie di operai e impiegati (FOI) passano da 1.447 a 1.441, aggregati in 618 posizioni rappresentative. Il paniere per il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) comprende invece 1.457 prodotti (1.463 nel 2014), aggregati in 623 posizioni rappresentative (619 nel 2014).
«L’aggiornamento tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie e arricchisce, in alcuni casi, la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati», spiegano dall’Istat. Rispetto al 2014 nel calcolo dell’indice Nic cresce il peso dei servizi a scapito dei beni. Aumenta il peso di servizi sanitari e spese per la salute, abitazione, acqua, elettricità e combustibili, comunicazioni, e in misura minore di prodotti alimentari e bevande analcoliche, bevande alcoliche e tabacchi, istruzione e altri beni e servizi. All’interno dei beni, si registra soprattutto una crescita del peso della componente energetica. I cali di peso più rilevanti in termini riguardano abbigliamento e calzature, trasporti, mobili, articoli e servizi per la casa, servizi ricettivi e di ristorazione e ricreazione, spettacoli e cultura.
Secondo le stime preliminari dell’Istat, a gennaio 2015 l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,6% rispetto allo scorso anno. La flessioe su base annua è dovuta principalmente alla caduta dei prezzi dei beni energetici e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, in particolare quelli dei trasporti. Rispetto a gennaio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dell’1,5% e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi si dimezza da +0,5 a +1 per cento.