Si parla oramai molto di cambiamenti climatici, di sostenibilità e di produzione di energia da fonti rinnovabili come prossimo e quasi obbligatorio traguardo. Ma senz’altro la notizia di un Papa profondamente, esplicitamente “verde”, può lasciare i più a bocca aperta.
La Chiesa ormai è scesa in campo per affrontare il problema del “Global Warming”, delle enorme problematiche derivanti dal cambiamento climatico provocato anche dai combustibili fossili che, tra le altre cose, colpiscono più duramente – e indirettamente – in quei Paesi più poveri come Filippine, India, America Latina, dove provocano cicloni, inondazioni e altri fenomeni estremi.
In questo contesto si inserisce l’intervento decisivo di Papa Francesco che invita tutti gli uomini a salvaguardare la Terra. «Il tempo per trovare soluzioni globali si sta esaurendo». È questo il recente messaggio che Papa Francesco ha inviato al vertice Onu sul clima svoltosi a Lima nei primi dieci giorni del mese. Papa Bergoglio auspica una «risposta collettiva responsabile, che superi gli interessi e i comportamenti particolari e si sviluppi libera da pressioni politiche ed economiche». Sembra quasi un monito ad alcune lobby petrolifere… Aggiunge ancora il Papa in un tweet: «La questione ecologica è vitale per la sopravvivenza dell’uomo e ha una dimensione morale che tocca tutti».
Tantissimi i messaggi attuali che rivelano l’attenzione della Chiesa cattolica ai problemi ambientali. «Cerchiamo di essere i “protettori” della creazione, protettori del disegno di Dio inscritto nella natura, protettori gli uni degli altri e dell’ambiente», ha sottolineato il Papa in una sua omelia. «Non lasciamo che dei presagi di distruzione e di morte riescano a fermare l’avanzata di questo mondo!». Ricordiamo che nell’omelia della messa inaugurale del pontificato, il Papa ha richiamato l’esempio di San Francesco di Assisi per invitare tutti ad aver rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. Nella stessa occasione ha rivolto un appello ai governanti e a tutti gli abitanti del pianeta perché tutelino l’ambiente. Senz’altro un messaggio più che verde!
Papa Bergoglio non perde occasione per schierarsi a favore dell’ambiente, ne sostiene la tutela e ne spiega l’importanza partendo da una semplice evidenza: tutelare l’ambiente significa difendere la pace e promuovere la “cultura dell’incontro”, in contrapposizione alla “cultura dello spreco”. E ancora. Nel ricordare le tantissime vittime del tifone Hayan, Papa Francesco ha chiamato in causa la responsabilità di ognuno e ha esortato l’adozione di politiche di tutela ambientale, che considerino la Terra come la “casa” di ciascuno di noi. Nelle sue parole si può cogliere una forte sollecitazione a fare della tutela dell’ambiente una priorità di tutti e da qui il monito…. se Dio è sempre pronto a perdonare e noi lo siamo solo a volte, il maltrattamento della natura non lascia invece spazio a speranze di perdono.
Già in un libro del 2010 intitolato “Il Cielo e la Terra”, quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires, Papa Bergoglio aveva sottolineato che l’uomo a volte ha perso il rispetto per la natura provocando l’insorgenza dei problemi ambientali, come il riscaldamento globale.
Anche se già sotto Papa Benedetto XVI il Vaticano aveva preso qualche provvedimento “verde”, come l’installazione di pannelli solari sul tetto della Sala della Udienza Papale nel 2008, non è stato sempre come adesso. In merito alla questione ha dichiarato John Grim, un coordinatore del Forum sulla religione ed ecologia all’Università di Yale negli Stati Uniti: “L’ambientalismo religioso sta lentamente aumentando. E’ molto strano poiché le religioni tendono ad essere molto prudenti nella loro pratica e dottrina”. Molte religioni hanno diffidato dal prendere una posizione forte sul cambiamento climatico in generale. Grim ha evidenziato quanto l’influenza del Papa su questo tema sia ancor più significativa in quanto poche altre religioni riconoscono un solo leader terreno e ci sono nel mondo 1,2 miliardi di cattolici, pari a un sesto dell’umanità.
Il Vaticano occupa un posto di osservatore durante i colloqui delle Nazioni Unite tra le 200 nazioni che hanno accettato di elaborare, entro la fine del 2015, un accordo sul clima per evitare ulteriori inondazioni, siccità e l’innalzamento del livello del mare. La sensibilizzazione dei fedeli potrebbe essere un passo per modernizzare la Chiesa. “Con Papa Francesco c’è una nuova speranza” ha detto il reverendo Henrik Uva della Chiesa della Svezia, membro del Consiglio Mondiale delle Chiese volto al cambiamento climatico. Può forse fare una differenza anche per le altre religioni che cercano di capire che posizione prendere, se alcuna, rispetto a queste importanti tematiche.
Insomma, l’immagine di Papa Bergoglio, partendo dalla scelta del suo nome legata a San Francesco d’Assisi, primo cantore della natura e della semplicità, è l’immagine di un Papa profondamente umano e forse rivoluzionario su tante tematiche decisive legate alla povertà ed alla convivenza in un mondo sempre più piccolo, adesso sarà anche quella di un Papa Verde.