Tra i pericoli maggiori che corrono in rete, dopo virus e catene di Sant’Antonio, ci sono le foto imbarazzanti sui Social Network. Pose stupide in serate alcoliche, vestiti improbabili, amicizie da evitare, feste in costume da nazisti. Tutte cose che un eventuale datore di lavoro potrebbe scoprire in pochi clic. E che potrebbero spingerlo a cestinare il vostro curriculum.
Dal momento che è impossibile intervenire sul passato, si può intervenire sulle tracce che rimangono. E per questo esiste un’app: si chiama Clear, si collega a Facebook, Instagram, Twitter e passa in rassegna i vostri post sui social network. Ritrova le battute di cattivo gusto e le elimina, cancella le foto in cui prendete a calci la Luna, fa sparire le vostre serate alcoliche. O meglio, individua i contenuti “pericolosi”, li flagga e lascia poi che sia l’utente a decidere se tenerli o se, per rifarsi una reputazione, distruggerli.
L’inventore è Ethan Czahor, ex capo della campagna elettorale di Jeb Bush: è rimasto solo due giorni, e si è dimesso in seguito alla comparsa, chissà da dove, di alcuni tweet offensivi che aveva postato molti anni prima (aveva chiamato “troie” alcune donne, si era lamentato per gli sguardi di alcuni “gay” alla palestra di San Francisco). L’esperienza, per quanto dolorosa, s è rivelata istruttiva.
Czahor ha deciso di inventare un modo perché tutto questo non si ripeta, e così è nata la sua app. È ancora in progress, ma i risultati si vedono già. E il mondo ha fatto, anche oggi, un piccolo passo avanti.