Nella collisione fra le pachidermiche Boemia austriaca e Sassonia prussiana, si incontrano pacificamente i fiumi Eger ed Elba. In questo pittoresco incrocio di storia e natura, tra il 1780 e il 1784, l’Imperatore austriaco Giuseppe II costruì l’imponente fortezza di Theresienstadt in onore della madre imperatrice Maria Teresa, da poco deceduta. La cinta muraria è lunga 15 chilometri. Al centro della struttura si ergeva la Piccola fortezza, appena sotto una cittadella a forma di stella.
Dal 1940, a seguito dell’invasione Nazista della Cecoslovacchia, la cittadella diventò un campo di concentramento/ghetto per gli ebrei. La cittadella, originariamente era stata progetta per ospitare circa 7000 persone, sotto l’organizzazione nazista arrivò a ospitarne anche 70.000.
Il campo di concentramento di Theresienstadt (Terezin in ceco) diventò una base logistica di smistamento degli ebrei della Cecoslovacchia, dell’Austria e della Germania verso i Lager polacchi. Quasi quotidianamente dalla stazione partiva il convoglio “verso est”, carico di persone di qualsiasi età. A Terezin nessuno conosceva la destinazione del treno, ma tutti sapevano che era un viaggio di sola andata.
Settembre 1942
Battaglia di Stalingrado – Linea del fronte orientale a 2.700 chilometri da Theresienstadt
Peter Erben venne internato nel settembre del 1942. Nato nel 1921, aveva trascorso la sua giovinezza in Cecoslovacchia, giocando a hockey e calcio. Per qualche tempo aveva militato anche nel Maccabi Brno. All’arrivo a Terezin gli venne assegnato un posto di lavoro: doveva occuparsi dei giovani del campo. Così entrò a far parte della “squadra di calcio dell’infanzia”. Con la Jugendfürsorge, Erben partecipò alla Liga Terezin, formata da una dozzina di squadre tutte divise per mestiere o provenienza: la squadra dei cuochi, quella dei macellai, dei viennesi e così via. Le partite si giocavano sette contro sette, su un campo ricavato all’interno del cortile della Caserma Dresda, dove vivevano prevalentemente le donne. Nei sotterranei, invece, c’erano le carceri.
Sul terreno di gioco non c’era erba ma uno spesso strato di carbone. Le regole prevedevano che i giocatori evitassero i falli violenti. Sul carbone era facile farsi male, ammalarsi, persino rischiare di morire. Così come l’erba, a Terezin i medicinali erano estremamente rari. Non sono molte le statistiche sul campionato invernale del 1942. L’unico dato disponibile recita che la squadra di Erben, impiegato come terzino, vinse il torneo aggiudicandosi la prima posizione.