La youtuber che beve la sua urina: il perché della sua nuova dieta

A volte per ottenere la notorietà basta fare cose che escono dall’ordinario. Questo ne è – senza dubbio – un buon esempio. Intervista a Pamela Scuppa, che con il suo regime alimentare ha diviso il web

Si chiama Pamela Scuppa ma si fa chiamare da tutti Pam. Illustratrice e mamma di due bambine, è passata ultimamente alla ribalta grazie al suo canale Youtube dove parla di alimentazione naturale e “pratiche secolari” come l’urinoterapia. Da 13 mesi ha iniziato il “cammino fruttariano”, uscendo dalla sua obesità e patologia compulsiva rispetto al cibo. Da poche settimane integra il regime alimentare anche con la sua urina. Alcuni commentatori le rinfacciano problemi psicologici con accuse inerenti alla sua genitorialità sospesa, riferendosi a una causa ancora in corso, ma lei è determinata e serenamente convinta del suo stile di vita e percorso evolutivo fatto di consapevolezza e “risveglio di coscienza”.

Quando esci con amici o vai a qualche evento, riesci a mangiare come vorresti?
Sì, mi è capitato di essere stata invitata, anche con le bimbe, a casa altrui. La gente è curiosa e fa domande, faccio presente che mangio frutta e me la fa trovare. A casa di una compagna di scuola di Taty, la mia figlia minore, mi avevano fatto trovare del melone giallo e tutti loro hanno mangiato pizza. La mamma della compagna di Taty si è informata da me e ha ordinato pizze di farro vegane per loro due e per il loro papà. Era una tavolata “mista”: fruttariani, vegani, vegetariani e onnivori allo stesso tavolo. Se non ci sono braciole, grigliate di carne, pezzi di cadavere appena cotto, allora posso anche condividere pasti con gli altri.

Cosa ti ha spinto a intraprendere questa nuova integrazione dell’ “amaroli”, ossia bere l’urina?
Il discorso sull’amaroli è molto delicato, si tratta di una pratica ayurvedica antichissima, risale a 5mila anni fa. Un personaggio famoso che praticava amaroli? Gandhi. Lo faceva quotidianamente. Un medico francese, Christian Tal Shaller, si è ricreduto e ha cominciato ad essere molto critico verso la medicina allopatica avvicinandosi a quelle che definiva “terapie dolci”, tra cui l’urinoterapia e ha scritto un libro sull’amaroli detta anche “acqua della vita”. Ho letto un articolo che mi ha consigliato un amico e ho sentito che il mio corpo aveva finalmente trovato il rimedio naturale che necessitava per procedere alla sua naturale disintossicazione.

Cosa rispondi chi dice che è illogico bere del liquido che il nostro stesso corpo elimina?
Dico che personalmente posso permettermi il “lusso” di bere la mia amaroli perché mi nutro di sola frutta e quindi la mia urina è buona in ogni senso. Il gusto è molto gradevole ed è ricca di tutti i sali minerali e proprietà che vengono rilasciati dai reni. Questa dovrebbe essere un’abitudine di tutti.
Di testimonianze sull’efficacia dell’urinoterapia ce ne sono milioni. Molte popolazioni la usano e l’hanno usata nel passato chiamandola “farmacia del corpo”. Bisognerebbe sperimentare e conoscere prima di giudicare e questo dovrebbe succedere in ogni ambito.

Prima di questa intervista mi hai rivolto molte domande e chiesto informazioni, come mai sei così diffidente?
Io sono molto spontanea, simpatica, affabile, socievole e disponibilissima, ma da quando mi espongo parlando di amaroli ricevo moltissimi messaggi dalle persone che mi giudicano spesso insultandomi e usando toni inaccettabili. La paura li rende cinici e li allontana dalla compassione, dalla tolleranza e dalla loro umanità, dalla volontà di accettare che esistano verità delle quali loro non sono a conoscenza. Coloro che da una generazione vengono considerati “pazzi” o “estremisti”, vengono poi accettati, compresi e stimati dalla generazione dopo. Il mondo ha sempre funzionato così. Ecco perché volevo capire quali fossero le tue intenzioni, ma fondamentalmente tendo ad avere fiducia, amo la vita e sono un’inguaribile ottimista.

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