Sostiene Voltolina“Investi in Italia, gli stipendi sono bassi”, l’autogol della brochure del Governo

Una brochure ministeriale rivolta alle imprese straniere sottolinea che insediarsi in Italia è vantaggioso perché i laureati costano meno che in altri Paesi europei. Ma come? Vogliamo metterci a competere sul costo del lavoro?

Come si convincono le aziende straniere ad insediarsi in Italia? Una strategia efficace è raccontare i vantaggi che il nostro territorio può offrire, ovviamente. Il governo Renzi ci prova con le riforme, l’ha fatto con Jobs Act e adesso col piano nazionale Industria 4.0. Ma lo scivolone è sempre dietro l’angolo: e dentro una recente brochure scritta dall’Italian Trade Agency, per conto del ministero dello Sviluppo economico, spuntata nella cartella stampa distribuita all’evento di presentazione di Industria 4.0 la settimana scorsa a Milano, mi sono imbattuta in un messaggio quantomeno controverso.

Il documento si chiama “Invest in Italy” e tra i motivi per cui vale la pena di venire in Italia evidenzia anche il nostro capitale umano. Giusto, si dirà: gli italiani sono brillanti. Vero. Peccato che la brochure sottolinei sopratutto un altro aspetto: «Un ingegnere in Italia guadagna in media un salario di 38.500 euro, quando in altri paesi europei lo stesso profilo ne guadagna mediamente 48.800»

Cosa? Pensiamo davvero che la competitività stia nel costo del lavoro? Vogliamo metterci a rincorrere un modello di competitività da terzo mondo, invece che puntare a modelli europei? Nessuno pensa che sia paradossal che un governo presenti all’estero come “vantaggio” un dato che all’interno, per i cittadini, é un enorme problema (e tra le prime cause di fuga dei nostri giovani)?…

Continua a leggere sulla Repubblica degli Stagisti

X