Ammettiamolo: comunicare bene è importante, ma non è l’essenziale

Più passa il tempo più lo stiamo capendo: la comunicazione, al tempo dei resi e delle recensioni negative, può essere solo la ciliegina sulla torta. Dietro ci deve essere sostanza, altrimenti il boomerang è assicurato

C’era una volta il boom economico: le aziende non avevano bisogno di essere bravi comunicatori, il posto fisso con tutti i suoi vantaggi non doveva essere un luogo dove realizzarsi, era semplicemente un luogo dove potere godere dei grandi vantaggi che aveva il lavoratore occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Poi le cose sono cambiate: la grande concorrenza nel mercato del lavoro e in generale tra le aziende ha richiesto alle persone di diventare buoni comunicatori. Importante anche oggi, certo, ma l’attenzione al dettaglio ci fa spesso dimenticare il focus.

Comunicare benissimo va bene solo se hai un ottimo prodotto, o se sei un ottimo professionista. Altrimenti diventi il venditore di fumo, quello che ammalia, vende e poi delude. Vuoi vincere? Comunica pure male, ma diventa maledettamente bravo. Lascia perdere il corsettino sulla comunicazione, non è quello che ti farà guadagnare il doppio, il triplo, dieci volte quello che guadagni oggi.

Se manipoli la comunicazione a tuo vantaggio, potresti riuscire a vendere un prodotto oggi, ma poi ti ritornerebbe indietro sotto forma di reso e di cattive recensioni. Sono sicuro che anche tu sei stato vittima del venditore che comunica benissimo e che ti lascia con una fattura da pagare e la delusione di avere comprato un prodotto che alla fine, a mente lucida, ti rendi conto non essere adatto a te. Perché lui ha comunicato benissimo, ma non ti ha ascoltato.

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Comunicare benissimo va bene solo se hai un ottimo prodotto, o se sei un ottimo professionista. Altrimenti diventi il venditore di fumo: quello che ammalia, vende e poi delude

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