Il conto corrente è meno sicuro di quanto sembri, per cinque ragioni

Costi in aumento, rischio bail-in, effetto inflazione, imposta di bollo e tassa patrimoniale, costo opportunità: per tutti questi fattori lasciare troppa liquidità sui nostri conti correnti non è una buona idea

Sono quasi 1.500 i miliardi di euro che sono parcheggiati sui conti correnti e conti deposito dagli italiani. È una cifra che corrisponde a circa il 30% della ricchezza italiana. Sono risparmi infruttiferi che le famiglie italiane non investono, per motivi principalmente legati a una forte avversione al rischio e una carente cultura finanziaria. Si può pensare che la prudenza non sia mai troppa, visti i guai che hanno subito i possessori di obbligazioni subordinate in molte banche italiane nell’ultimo anno. Tuttavia, è illusorio pensare che questa scelta sia totalmente priva di costi e di conseguenze negative.

Se lasciare una parte dei risparmi nei conti correnti per soddisfare le nostre esigenze di breve termine può essere una scelta tanto naturale quanto saggia, ci sono cinque motivi per cui non è sicuro lasciare troppa liquidità sui nostri conti correnti. Il primo motivo è che dopo le ultime crisi bancarie il costo complessivo medio annuo di un conto corrente in Italia è aumentato del 13% (e del +17% per i conti online). Ma ci sono altri aspetti da non sottovalutare: il rischio bail-in per depositi sopra i 100mila euro; l’effetto inflazione; l’imposta di bollo e il rischio di una nuova tassa patrimoniale. Infine bisogna considerare il costo opportunità rispetto a investimenti alternativi.

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