Se sei un grammarnazi sei in torto: le norme linguistiche non si possono imporre

I grammarnazi difendono la grammatica a tutti i costi, ma sbagliano perché le norme linguistiche vengono accettate da una comunità di parlanti e scriventi in un certo periodo storico-culturale. Ciò significa che non possono essere imposte perché variano nel tempo

Organiziamo si scrive con una z per via della regola –zio/-zia!”; “A me mi è sbagliato!”; “Non si mette mai la virgola prima della congiunzione e!”.

Quante volte sarà capitato di trovarci a discutere con un grammarnazi, ossia un difensore della Grammatica con la G maiuscola, inflessibile fino alla stolidità, tutto infervorato nel segnalarci un (ipotetico) errore? O quante volte siamo stati noi stessi a recitare questa parte? Per sfatare possibili dubbi, premetto subito che tutte e tre le affermazioni citate in apertura sono false, seppure con gradi diversi di falsità.

Facciamo un passo indietro e definiamo il concetto di norma linguistica ricorrendo a Treccani:

«[La norma linguistica è] un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua […], accettato da una comunità di parlanti e scriventi (o per lo meno dalla stragrande maggioranza) in un determinato periodo e contesto storico-culturale».

Che sia un insieme di regole non è una sorpresa. Ma attenzione al seguito.

– Accettato da una comunità di parlanti, non imposto a: una certa comunità linguistica, ovvero un gruppo di persone che è d’accordo sull’usare una specifica lingua per comunicare, accetta le indicazioni della norma perché fondamentalmente servono per garantire una comunicazione chiara.

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